Vincenzo Agnetti, Elisabetta d’Inghilterra, 1976, stampa fotografica, pennarello e lastra di alluminio, sei pannelli ciascuno di cm. 40 x 30, Courtesy Osart Gallery, Milano, Ph. Bruno Bani

Vincenzo Agnetti, Elisabetta d’Inghilterra, 1976, stampa fotografica, pennarello e lastra di alluminio, sei pannelli ciascuno di cm. 40 x 30, Courtesy Osart Gallery, Milano, Ph. Bruno Bani

L’amore per il teatro di Vincenzo Agnetti (1926-1981) è anche l’amore per il periodo elisabettiano. Ne è testimone la “Elisabetta d’Inghilterra” del 1976 presentata da Osart Gallery di Milano a WopArt 2017, che si inserisce nella serie di lavori che Agnetti definisce con il termine di “teatro statico”, una delle geniali invenzioni dell’artista concettuale milanese le cui motivazioni concettuali possono essere fatte risalire nell’uso del linguaggio come sistema enunciativo. Il teatro statico, secondo Agnetti, non è altro che “uno spettacolo senza movimento senza personaggi e senza testo”. All’interno delle sei foto montate su alluminio, va in scena una rappresentazione legata ai temi del potere e della cultura come si intuisce dai concetti chiave scritti in pennarello rosso tra i quali: “Culture is the reflection of our power and the penetration of your intelligence”. L’opera è proprio pensata come un polittico fotografico, esito di una doppia rappresentazione: la sequenza delle sei foto è un dramma senza movimento. Si tratta di un vero e proprio ritratto dei rapporti di potere e con il potere, un potere personificabile con Elisabetta e dove potere ha a che fare con la conquista del consenso universale. Consenso volutamente scelto tra il vocabolario di una nascente industria dello spettacolo che avrebbe avuto un peso nella politica televisiva più recente. Nell’opera si condensano le ricerche di Agnetti degli anni Sessanta-Settanta sul linguaggio, l’azione didattica e la progressiva attenzione per le componenti di indebolimento e azzeramento del testo, sino al suo annientamento semantico a favore di un’azione pure del pensare. Top price per l’artista: un “Ritratto di abitante” del 1971-1972, battuto nelle Italian Sale del 16 ottobre 2015 da Christie’s Londra a 282.455 dollari. Il fatturato nel 2015 è stato di 1 milione e 200 mila dollari, quasi decuplicato rispetto all’anno precedente. La riscoperta del mondo e del mercato dell’arte dell’opera dell’artista data 2008, il trend del mercato è ottimo.

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