Gli orologi molli di Dalì

Cinque fusioni in bronzo protagoniste di una mostra a WopArt 2019 nell’anno del trentesimo anniversario della morte del grande artista spagnolo.

Salvador Dalí non è stato solo un pittore ma un artista poliedrico nel vero senso della parola. Indiscusso maestro del Surrealismo, non si limitò mai alla produzione di quadri o di opere d’arte bidimensionali. Vetro-cristallo, mobili, gioielli e soprattutto sculture in bronzo: la sua arte scaturiva da qualsiasi strumento avesse a disposizione.
In occasione della fiera WopArt2019, Dalì Universe, società diretta da Beniamino Levi, mercante d’arte e collezionista italiano che ha lavorato con Dalí sin dagli anni Sessanta, presenta una mostra con opere provenienti dalla propria collezione, una delle più importanti a livello internazionale, di sculture e opere tridimensionali dell’artista spagnolo, esposizione che si inserisce nel ricco ventaglio di eventi proposto per il 2019, trentesimo anniversario della morte di Dalì.
Dalí desiderava rimanere immortale. Promuovendo la sua vita e le sue opere d’arte, Dalí Universecontribuisce alla realizzazione del desiderio dell’artista.
L’Orologio Molle è una delle immagini di Dalí più famose che ha origine dal suo più famoso dipinto del 1931, La Persistenza della Memoria. Nel mondo dell’artista il tempo non è rigido ma è un tutt’uno con lo spazio: in quanto molle tuttavia non può più funzionare e perde di significato.
Con l’uso di questo simbolo Dalí tentava di comunicare che la percezione umana del tempo cambia a seconda dell’umore e delle azioni.

In mostra cinque fusioni in bronzo ideate tutte negli anni Settanta e realizzate in bronzo all’inizio degli anni Ottanta:
Danza del Tempo I (ideata nel 1979, prima fusione nel 1984)
Nobiltá del Tempo (ideata nel 1977, prima fusione nel 1984)
Profilo del Tempo (ideata nel 1977, prima fusione nel 1984)
Venere Spaziale (ideata nel 1977, prima fusione nel 1984)

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