Un poeta scrive un poema dettato da un uccello di passaggio. Nel titolo di una delle opere di Joan Miró presentate a Lugano –“Poète écrivant un poème dicté par l’oiseau de passage”– è condensata la poetica dell’ultima trentennale produzione dell’artista catalano nel suo studio di Maiorca. Negli anni Settanta Miró si dedica a temi prediletti come donne, paesaggi e uccelli, spalmando i colori su compensato, cartone e materiali di riciclo. In quest’ultima fase artistica Miró ci racconta un universo popolato da stelle, teste, occhi, uccelli e da personaggi fantastici, Proprio come si nota in questa carta ocra del 1973 –presentata a WopArt 2017 dalla galleria Vitart di Lugano- l’artista semplifica anche i colori della sua tavolozza tornando a tonalità più austere con una preponderanza crescente del nero. Nero che risulta colore fondamentale del processo creativo per la sua forza, il suo tratto e la sua gestualità. Dagli anni Sessanta il suo vocabolario si riduce a una piccola rosa di argomenti e le forme si semplificano in una straordinaria varietà di combinazioni. Il tema degli uccelli è trattato come attributo di libertà, legame tra il nostro mondo e l’universo. La figura del poeta è soggetto fondante della sua poetica magica e onirica che coltiva fino agli ultimi giorni della sua esistenza. Top price di un’opera su supporto cartaceo dell’artista catalano, una preziosa costellazione a gouache su fondo grigio con oggetti color rosso, giallo, blu con energiche sferzate di nero. Titolo: “Femme et oiseaux”. Anno: 1940. Prezzo di aggiudicazione: 31.461.028 dollari, da Sotheby’s Londra lo scorso giugno.