Agostino Bonalumi muove la materia per creare energia

Scultura in resina, cm. 84 x 94 x 20 Firmato e datato -Tiratura a 20 esemplari, collezione privata

Scultura in resina, cm. 84 x 94 x 20 Firmato e datato -Tiratura a 20 esemplari, collezione privata – Bonalumi

In concomitanza con la prima WopArt fair 2016 e a seguito di svariati progetti dedicati in loco all’arte contemporanea, avrete occasione di trovare una selezione di opere del grande maestro Agostino Bonalumi, presso l’Imago Art Gallery di Lugano. Maestro esponente dell’estroflessione, sceglie di sfruttare una grande varietà di superfici e i più disparati fra i materiali, per dare a queste movimento e lasciando loro abbandonare la propria natura “materiale” verso nuovi orizzonti di ricerca.

A Martina Lopez

A Martina Lopez

Le opere su carta non sfuggono alla brillante teoria, essendo per Bonalumi un materiale con qualità sfruttabili in egual numero di situazioni, tanto che in uno scritto del 2002 dal titolo “L’opera su carta e l’opera di carta” chiarisce con nettezza il senso del discorso: «Altre volte l’opera è opera di carta, per la quale l’invenzione toglie l’immagine oggettivata in quanto è la realtà di un possibile dalle qualità appunto del materiale carta,  le quali anche suggeriscono il procedimento tecnico, legano ad una pratica esatta.»

Agostino Bonalumi - Giallo-1969, cirè estroflesso 150 x 120cm

Agostino Bonalumi – Giallo-1969, cirè estroflesso 150 x 120cm

Ed ancora «Ma tutto ciò non è e non vuole essere una esperienza laterale, opera minore, forse soltanto preparatoria in vista di esiti altrove definitivi, comunque a parte di opere da ritenersi più importanti; e nemmeno, di queste medesime – ciò che sarebbe peggio – derivazione o rifacimento.».
A Bonalumi interessa il recupero della pittura, nonostante la sua irrompente monocromia, anche nel caso di estroflessioni, dove egli gioca con le prospettive mediante tonalità cromatiche che danno espressione alla tridimensionalità della superficie.

“Agostino Bonalumi – Opere dal 1965 al 2013” in mostra a Lugano tutta l’estate, da giovedì 28 aprile a giovedì 15 settembre 2016 presso Imago Art Gallery, per ripercorrere la produzione artistica dal boom alle ultime opere ritrovate.

Per contatti e info visitare il sito della galleria:
http://www.imago-artgallery.com/agostino-bonalumi-works-from-1965-to-2013-is-about-to-be-inaugurated/

    03 Jun 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

L’arte poetica di Fausto Melotti

Euridice, 1955 inchiostro blu steso a pennello, penna a sfera e matita 389 x 299mm Milano, Archivio Fausto Melotti

“Mi veniva da scrivere città sottili come le sue sculture!” Scriveva l’appassionato Italo Calvino riferendosi a quelle linee che separano il proprio essere da ciò che è tangibile a ciò che è spirituale, tra l’insieme del tutto ed il niente.

Le sculture di Fausto Melotti appaiono leggere e precarie, sottilmente flebili al tatto, ricolme di tanta modesta perfezione da lasciare la scena al vuoto che le circonda.

Il suo operato volge l’attenzione del suo pubblico ad una ricerca verso la spiritualità, che per Melotti fu il punto di sutura fra l’arte, la musica la letteratura e la vita stessa.

Durante il discorso per l’assegnazione del premio Rembrandt del 1973, Melotti disse: “la musica mi ha richiamato, disciplinando con le sue leggi, distrazioni e divagazioni in un discorso equilibrato”, creando così una specie di astratta coincidenza fra l’arte ed il suono.

 

Acquaforte - lastra175 x 86 mm -dieci lastre su un unico foglio 491 x 696 mm -carta Magnani di Pescia - stampa R. Romano prova d’artista Firenze - Gabinetto Disegni e Stampe

Acquaforte – lastra 175 x 86 mm – dieci lastre su un unico foglio 491 x 696 mm – carta Magnani di Pescia – stampa R. Romano, prova d’artista Firenze – Gabinetto Disegni e StampeLe sue stesse

Le sue stesse opere ci rimandano ad una melodia, alle corde di un pianoforte che dissonicamente creano un’angelica armonia. Non si può parlare di trascendenza davanti al lavoro di Fausto Melotti.

Egli cerca di superare la concezione prettamente estetica, di andare oltre, di creare una sensorialità materiale levigando il ferro e rendendolo aria, regalando una sorta d’immortalità alle mutevoli effimere cose terrene.

Giovanni Marzari scrisse che attraverso queste opere è possibile scorgere l’operazione che Melotti sta sperimentando: il trasferimento dei valori musicali alla scultura.

 

Fausto Melotti, 1974 Repetto Gallery

‘Untitled’ Fausto Melotti, 1974
Repetto Gallery

La musica diviene presupposto fondamentale, autentica disciplina della ricerca artistica, nuova metafora che apre a inedite esperienze. É la musica a guidare la scultura nel processo di defisicizzazione della materia, è lo studio della musica a presupporre l’idea di contrappunto nella scultura: Melotti giunge a una sorta di “astrazione musicale” nel campo delle arti figurative: …un’arte [che] è stato d’animo angelico, geometrico.

Proprio a cagion di questo le sue opere su carta sono un elemento fondamentale del suon creato. Egli studia con minuzia le sue elaborazioni, tesse le tele delle sue storie platoniche ed è tracciando le sue linee a carboncino, attraverso i disegni a grafite, a tempera o con tecniche miste che riesce a definire i punti dentro quello spazio vuoto che per primo è il foglio.

    26 May 2016   Artisti, Blog   Comments Off on L’arte poetica di Fausto Melotti Leggi tutto
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