L’acquerello è una tradizione pittorica che attraversa le cronache della storia. L’uomo primitivo ha iniziato ad utilizzare dei pigmenti naturali mescolati con acqua per creare pitture rupestri, applicando la pittura con le dita, i bastoni e le ossa. Gli antichi Egizi usavano vernici a base d’acqua per decorare le pareti dei templi e tombe ed hanno creato alcune delle prime opere su carta di papiro. I primordiali colori erano prevalentemente di origine minerale. Ma è stato in Estremo e Medio Oriente dove sono emerse le prime scuole di acquerello in senso moderno. I maestri cinesi e giapponesi effettuavano dipinti su seta e carta fatta a mano, costruendo ogni singolo componente dellre singole opere. La loro arte era piena di allusioni letterarie e calligrafie, ma l’immagine principale era di solito un paesaggio contemplativo.
Questa caratteristica ha anticipato ciò che doveva essere un aspetto centrale delle tradizioni dell’acquerello occidentale nei secoli successivi. In India e in Persia, i dipinti a gouache opaco creato dai musulmani raffiguravano episodi religiosi derivati dall’arte bizantina. Durante il Medio Evo, i monaci d’Europa utilizzavano la tempera per creare codici miniati. Questi libri sono stati considerati una forma d’arte tra le più importanti, equivalenti alla pittura a olio negli anni successivi, caratterizzati da una infinita e meticolosa precisione nelle piccolezze. Il libro più famoso è il calendario “Les Tres Riches Heures du Duc de Berry”, talvolta chiamato “Il Libro d’Ore”, acquerellato dai fratelli Limbourg, Paul, Herman e Jean (fiamminghi, c.1385-c.1416). Dal 1500 l’acquerello venne usato per eseguire studi sulla natura e per i paesaggi (Albrecht Dürer fu il più importante pittore ed incisore dell’epoca che realizzò paesaggi ad acquerello), per studi sugli animali (Pisanello), per gli studi sui guerrieri (Pinturicchio), per scene sacre o profane (Rubens, Salvator Rosa), per riproduzioni botaniche e scientifiche.
La carta ha svolto un ruolo importante nello sviluppo dell’acquerello. La Cina ha prodotto carta fin dai tempi antichi; gli arabi hanno appreso i loro segreti solamente nel corso dell’ottavo secolo. La carta ha iniziato ad essere importata in Europa a partire dal XII secolo, proveniente da Damasco attraverso Costantinopoli (l’odierna Istanbul), o dall’Africa attraverso la Sicilia. Era un prodotto mediocre se paragonato alla pergamena, tanto che Federico II in un editto del 1221 ne proibì l’uso negli atti pubblici. Tuttavia il consumo non fece che aumentare vista la sua decisa economicità, e nel XIII secolo le flotte mercantili del Mediterraneo e dell’Adriatico, finanziate da grossi commercianti (in gran parte veneziani e genovesi), si spartivano il fiorente mercato, fino a quando non sono stati istituiti i primi mulini di fabbricazione della carta in Italia nel 1276.
Dal momento che la carta era considerata un bene di lusso, la tradizionale pittura ad acquerello occidentale è stata di lenta evoluzione. La maggiore disponibilità di carta dal XIV secolo ha consentito la possibilità del disegno come attività artistica. Così artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo ha cominciato a sviluppare disegni come uno strumento di pratica e di registrazione delle informazioni. Albrecht Durer (tedesco, 1471-1528) è tradizionalmente considerato il primo maestro di acquerello perché le sue opere sono state come studio preliminare per altre opere. Nel corso dei successivi 250 anni molti artisti diversi come Peter Paul Rubens (fiammingo, 1577-1640), Anthony van Dyck (fiammingo, 1599-1641) e Jean Honore Fragonard (francese, 1732-1806) hanno continuato ad utilizzare acquerello come mezzo di disegno e di sviluppo di composizioni.
Con la produzione di documenti di qualità superiore, alla fine del secolo XVIII, la prima scuola nazionale di acquerellisti è sorta in Gran Bretagna. La tradizione è iniziata con disegni topografici ad acquerello che proliferavano nel tardo Seicento e primo Settecento. Questi rendering comprendevano l’identità visiva dei porti di mare così come il paesaggio circostante. Nel 1768, la topografia influente fondò la Royal Academy che ha incoraggiato gli acquarellisti a sviluppare le applicazioni della tecnica. L’acquerellista di maggior talento di questo periodo è stato Joseph MW Turner (inglese, 1775-1851) che diventerà poi uno dei più grandi pittori del XIX secolo. I suoi paesaggi contemplativi sono stati influenzati enormemente decine di artisti nel corso dei successivi decenni. Lo sviluppo della tecnica dell’acquerello è andata di pari passo all’evoluzione ed al progresso della scuola britannica degli acquerellisti. Nel 1780, una società britannica ha iniziato la produzione di carta realizzata appositamente per acquarellisti trattata con particolari tecniche per evitare, con i lavaggi, di sprofondare nelle fibre della carta.