Lo svizzero Markus Raetz da Monica De Cardenas

Un’altra chicca dalla galleria De Cardenas a WopArt fair 2016: l’elvetico Markus Raetz.

Rate - Binocular view - MDC Gallery

Rate – Binocular view – MDC Gallery

Pittore e incisore, nato nei pressi di Berna dove iniziò la sua carriera di artista. Il suo repertorio cartaceo ammonta a circa 30.000 disegni, elaborati dall’artista negli anni ’70 e ’80. Dopo quel momento incentrò la sua carriera artistica verso la scultura. Nel 1984 esordì con l’opera intitolata Der Kopf, situata all’interno dei meravigliosi Giardini Merian di Basilea.

Raetz - Flourish - MDC Gallery

Raetz – Flourish – MDC Gallery

Oltre ai meravigliosi cartacei di Raetz che potrete trovare a WopArt Lugano vi suggeriamo di dare uno sguardo all’interno della collezione del LAC. Fra le opere donate al museo vi è una bellissima installazione dell’autore. Trattasi di due coppie di lamine di acciaio che unite su un supporto centrale ruotano su se stesse, attraverso un motore elettrico, e scorrendo vanno a formare un volto.

    26 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Alex Katz a WopArt 2016. Il precursore della pop-art da Monica De Cardenas

Katz - Carmen and Yvonne - MDC Gallery

Katz – Carmen and Yvonne – MDC Gallery

Monica De Cardenas presenta il lavoro di Alex Katz a WopArt Lugano

Alex Katz è un artista figurativo americano. Nasce da una famiglia ebrea a Brooklyn, figlio di un padre emigrato che aveva perduto una fabbrica di sua proprietà in Russia durante la rivoluzione sovietica. Conseguì i suoi studi a New York presso la Cooper Union, e poi studiò presso la Scuola Skowhegan di Pittura e Scultura in Skowhegan, Maine, e raggiunti i trent’anni emerse al grande pubblico, risultando molto apprezzato.

A. Katz - Ellen - MDC Gallery

A. Katz – Ellen – MDC Gallery

Skowhegan lo espose alla pittura dal vero, che si svelò fondamentale nel suo sviluppo pittorico, restando il pilastro delle sue opere odierne. Per Katz la scoperta della pittura en plaine air è stata motivo di rinnovamento per la sua arte. L’artista ha ammesso di aver distrutto un migliaio di dipinti durante i suoi primi dieci anni di carriera da pittore, ritenendo di non aver raggiunto il suo proprio stile. Negli anni ’50 iniziò una tattica di “liberazione dell’arte”, cercando di dipingere «più veloce del suo pensiero». Katz definisce le sue opere riduttive, affermando che sia il risultato che più si addice alla sua personalità. Il suo lavoro così ricco di colore, intrappolato in queste grandi tele viene assimilato come anticipatore della pop-art. Con un’accativante e distaccata freddezza raffigura prevalentemente paesaggi, familiari, caratterizzando i suoi quadri con colori rasi e piatti, forme e linee molto modeste.

A. Katz - Jessica - MDC Gallery

A. Katz – Jessica – MDC Gallery

Per uno delle sue più grandi tele Katz dipinse sopra ad una tavola di masonite il soggetto utilizzando dell’olio, successivamente fece un piccolo bozzetto a matita o a carbone, forse con il sentore di poter apportare modifiche successive. Dopodiché fece “saltare” il disegno dentro ad un cartone animato, talvolta aiutato da una lavagna luminosa. Con la rinascimentale tecnica dello “spolvero” trasferisce così il disegno su una grande tela. A partire dalla fine del 1950, Katz sviluppò una tecnica di pittura su pannelli tagliati, prima in legno, poi in alluminio, chiamandoli “ritagli”. Queste opere occuperebbero lo spazio come fossero sculture, ma la loro fisicità è compressa in piani, come i dipinti. Nell’ottobre ’96 il Museo Colby College of Art ha aperto un’ala di 10.000 metri quadrati dedicata a Katz che dispone di più di 400 dipinti ad olio, collage, e le stampe donate dall’artista.

    23 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto
Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this