Acquaforte, bulino, puntasecca. Le “imprescindibili” carte di Rembrandt

Rembrandt - Acqueforti di Paesaggi - Museo Städel

Rembrandt – Acqueforti di Paesaggi – Museo Städel

Rembrandt è uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea. Nacque a Leida nel 1606 e dedicò una buona parte della sua produzione artistica all’incisione.

Il conus marmoreus di Rembrandt, 1650

Il conus marmoreus di Rembrandt, 1650

Le sue stampe costituiscono una produzione strettamente intrecciata con quella pittorica, tanto da poterle considerare imprescindibili per la comprensione della creatività del maestro. A seguito di continue revisioni del riconoscimento del suo corpus di stampe, oggi possiamo attribuire a Rembrandt circa 290 carte. La principale tecnica utilizzata fu l’acquaforte, che permette di disegnare direttamente sulla lastra in rame coperta da uno strato di vernice, in seguito sottoposta ad un bagno di acido che corrode solo le zone incise.

Rembrandt House Museum - Amsterdam - Pressa utilizzata da Rembrandt per incisioni e stampe

Rembrandt House Museum – Amsterdam – Pressa utilizzata da Rembrandt per incisioni e stampe

Attorno al 1628, una volta raggiunta l’abilità tecnica di realizzazione, il maestro iniziò un’attività di ricerca di nuove possibilità espressive. È così che in alcuni casi all’acquaforte venne affiancato il bulino, che permette di incidere direttamente la lastra creando linee di diversa intensità, come anche la puntasecca, che crea un solco sottilissimo alzando il metallo e creando delle cosiddette barbe, che una volta inchiostrate permettono la riproduzione di linee delicate e morbide. Egli passava infatti da semplici tratti abbozzati ad effetti di chiaroscuro quasi pittorico, che caratterizzavano le sue stampe.

 

Rembrandt van Rijn - Nudo femminile disteso - La negra sdraiata, 1658 - acquaforte con bulino e puntasecca su rame 80x157 mm - Casa Morandi Bologna

Rembrandt van Rijn – Nudo femminile disteso – La negra sdraiata, 1658 – acquaforte con bulino e puntasecca su rame 80×157 mm – Casa Morandi Bologna

La sua ricerca incessante incluse anche lo studio di particolari soluzioni nell’uso della morsura e delle inchiostrature. “Le virtù tecniche di Rembrandt – ci spiega Maria Pietrogiovanna – continuano a risultare sorprendenti, il maestro si avvale degli strumenti calcografici e li combina, piegandoli a fini espressivi del tutto inediti, il suo intervento nelle fasi di lavorazione della lastra è costante, come dimostrano gli studi condotti nelle matrici che ancora si conservano. L’intervento reiterato in fase di morsura gli consente di ottenere una varietà tonale stupefacente e perfetta specialmente per le ambientazioni drammatiche. Non meno importanti in quest’ottica diventano l’inchiostratura e la scelta della carta destinata all’impressione, che il maestro sceglieva appositamente per raggiungere tonalità calde o fredde secondo le esigenze del soggetto”.

    07 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto
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