Satira pro bono malum. A Milano “Two Hundred Beast”

Beast - LOGO

Beast – LOGO

Fino al 31 luglio 2016 il favoloso laboratorio d’arte contemporanea Dream Factory espone a Milano una delle più esilaranti e politiche esibizioni di quest’anno. 200 Beasts è una mostra satirica, che gioca sui capi di stato europei, dove traspare nettamente la vena ironica dell’artista.

Beast, grande vignettista del XXII secolo, afferma di non ritenersi un artista. Modestamente spiega la sua tecnica di fotoritocco e collage, che purtroppo non sarà acquistabile, dati gli infiniti copyright violati con le sue stampe. La sua arte è un tentativo di riequilibrare la politica che sta alla base della grafica pubblicitaria che si trova sui pannelli in strada.

Stanco di messaggi pubblicitari che provochino imbarazzo o inadeguatezza, tanto più di pubblicità che puntino ad uniformare i desideri pubblici ad un concetto di massa. L’azione di Beast è l’ilarità, che prova a mettere in gioco su un campo di tizzoni ardenti, toccando episodi e personaggi più che scottanti. Nessuno scopo di lucro, nessuna volontà di successo, la sua ambizione è unicamente quella di far emergere la sua arte, prova il non aver mai visto l’identità dell’artista.

Donalad - Beast

Donalad – Beast

Una personalità provocatrice, che mira a raffigurare gli attacchi della politica europea condannandoli, dando un’immagine oltremodo estremizzata di ciò che meno conviene dei nostri capi di stato, facendo anche qualche regalo di compensazione, di tanto in tanto (come nel caso della Bindy). Non perdetevi la sua divertentissima esibizione presso la galleria di Paolo Borlenghi, in Corso Garibaldi 117 (Moscova), attiva fino a fine luglio.

    23 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Fabbrica Eos a WopArt Fair con i “mondi” di Dario Goldaniga

GOLDANIGA Mondo Bronzo cm. 150x100

GOLDANIGA Mondo Bronzo cm. 150×100

Fabbrica Eos inizia la sua attività a Milano negli anni ‘90. Giancarlo Pedrazzini, fondatore e ancora oggi direttore, intraprende il percorso autonomo nell’intento di promuovere i giovani artisti all’esordio, guidato soprattutto dalla istintuale teoria dell’importanza dell’incontro e dalla convinzione che l’arte arrivi ad uno stadio maturo grazie alla complicità dello scambio tra gallerista e artista.

GOLDANIGA Teschio cm. 35 x 35 (3)

GOLDANIGA Teschio cm. 35 x 35 (3)

Questa galleria ci accompagnerà a WopArt 2016 con artisti contemporanei, tra cui il milanese Dario Goldaniga, esposto in Fabbrica Eos sino allo scorso maggio.

Dal 1985 l’artista insegna scultura al Liceo Artistico “Sacro Cuore” di Milano. Le sue sculture in bronzo mantengono, nella loro originale composizione, un equilibrio di figure, geometrie e natura sospese in un silenzio tridimensionale. Egli scolpisce e disegna il bronzo, creando tutte le sue opere dai materiali di scarto delle fonderie, dando anima a figure animalesche, o raffigurando “spaziali” mappe stellari su lastre di ardesia.

GOLDANIGA World Paper 2016 cm. 100x150 (B)

GOLDANIGA World Paper 2016 cm. 100×150 (B)

Recentemente ha realizzato una nuova seria di sculture che si potrebbero definire polisensoriali poichè coinvolgono, oltre alla vista e al tatto, anche l’olfatto. Goldaniga è infatti in contatto con un’importante industria profumiera che gli ha fornito una terra la quale, in seguito al suo impiego nell’estrazione delle essenze, resta impregnata di un profumo delicato ma persistente. Egli ha inserito questo prezioso materiale (sono pochissimi i quantitativi che escono dall’industria profumiera) in piccoli recipienti di bronzo che sono entrati a far parte delle sue ultime composizioni scultoree. A WopArt ovviamente il suo lavoro sarà presente in materia di carta, che pur così leggera, crea le basi per i suoi decorati metalli.

Per tutte le informazioni riguardo Fabbrica Eos sono disponibili sul sito fabbricaeos.it.

    21 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Giuseppe Piva. Arte e tradizioni giapponesi in scena a WopArt

Meraviglie di carta di antichissime tradizioni giapponesi. Fra le proposte di Giuseppe Piva: Maio Motoko. L’artista iniziò la sua carriera come montatrice di rotoli tradizionali, in seguito ad una ricerca di espressione individuale ottenne la padronanza del processo di creazione dei pannelli giapponesi. Il suo lavoro vuole restare fedele alla funzione tradizionale del paravento nella sua capacità di manipolare lo spazio fisico. Al di là di ciò, il suo tentativo è di mettere in relazione la forma tradizionale degli interni ai tempi moderni, con la ri-creazione della doppia cerniera e le dimensioni differenziali uniche delle singole pieghe dei pannelli. Ciò consente una flessibilità della forma e una manipolazione dello spazio fisico che supera l’intenzione originale della forma tradizionale.

Bambù - Maio Motoko (1948) - 183 x 510 cm Paravento a tredici ante Carta washi  e pigmenti 

Bambù – Maio Motoko (1948) – 183 x 510 cm Paravento a tredici ante Carta washi  e pigmenti

La galleria di Giuseppe Piva di Milano espone le creazioni di Motoko, attraverso le quali l’artista ha completamente rivoluzionato la tradizione dei paraventi giapponesi: pur mantenendo le caratteristiche tradizionali nella costruzione, l’uso della carta e di vecchi tessuti, la creazione della struttura a tredici ante decrescenti, hanno reso queste opere davvero uniche, caratterizzate dalla armonica convivenza tra tradizione e innovazione.

Come questa grande artista, Piva ci proporrà altre opere di decoro giapponese provenienti dall’antichissima scuola di pittura Rimpa, e pannelli provenienti dalla scuola Kano, le cui opere rimaste sono considerate tesori nazionali, dato che la maggior parte dei suoi lavori è andata persa durante i tumulti del periodo Sengoku.

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Scuola Rimpa Fiori e piante delle quattro stagioni Fine XIX secolo 138 x 304 cm   Coppia di paraventi a sei ante, ognuno 138 x 304 cm Inchiostro, pigmenti e oro su carta; Sigilli dell'artista in inchiostro rosso

Scuola Rimpa
Fiori e piante delle quattro stagioni
Fine XIX secolo
138 x 304 cm
 
Coppia di paraventi a sei ante, ognuno 138 x 304 cm
Inchiostro, pigmenti e oro su carta;
Sigilli dell’artista in inchiostro rosso

Composizioni come “Fiori e piante delle quattro stagioni” prendono il nome di hyakkazu, letteralmente “moltitudine di fiori”. Questa complessa disposizione di mazzi e cespugli floreali si sviluppò verso la metà del diciassettesimo secolo e divenne una specialità dello studio di Tawaraya Sôtatsu, il fondatore della scuola Rimpa, attivo dal 1600 al 1642. Altri atelier di pittura diretti dai discepoli di Sôtatsu continuarono ad esistere fino alla fine del diciassettesimo secolo ma l’identità di tali artisti rimane ancora oggi un mistero. La rappresentazione dei fiori è stilizzata e naturalistica allo stesso tempo, e non solamente per l’attenzione alla descrizione dei singoli dettagli delle circa 30 specie rappresentate, ma anche per la disposizione generale delle piante.

Paesaggio primaverile con fagiani Scuola Kano, XVIII secolo Metà del periodo Edo (16151867) Paravento a sei ante Inchiostro, pigmenti e gufun su fondo oro, 182 x  376 cm

Paesaggio primaverile con fagiani
Scuola Kano, XVIII secolo
Metà del periodo Edo (16151867)
Paravento a sei ante
Inchiostro, pigmenti e gufun su fondo oro, 182 x  376 cm

O ancora il meraviglioso paravento “Paesaggio primaverile con fagiani”, che raffigura un lussureggiante paesaggio naturale con una ricca varietà di fiori che spiccano tra rocce e nuvole dorate: iris, giunchi, peonie, crisantemi ed un ciliegio in fiore che funge da cornice ad un elegante fagiano maschio rappresentato chinato al centro della composizione. Lì vicino, la femmina fa capolino da dietro dei bambù, mentre una coppia di gru si nasconde dietro a un cespuglio di iris ed un altro esemplare sorvola la scena. Il ciliegio in fiore e il ruscello rigoglioso suggeriscono che la scena è ambientata nel pieno della primavera. Il soggetto e la composizione suggeriscono che si tratti di un’opera di un artista Kano del ramo di Kyoto.

Lugano – Work On Paper ART fair, 2016

    21 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Creatini&Landriani. I Fiammenghini a WopArt 2016

Milano - Affreschi sulla cupola dell'abside dell'Abbazia di Chiaravalle - fratelli Della Rovere

Milano – Affreschi sulla cupola dell’abside dell’Abbazia di Chiaravalle – fratelli Della Rovere, i Fiammenghini (fonte: milanofotografo.it)

Il progetto espositivo della Galleria CREATINI&LANDRIANI propone alla prima edizione della WopArt fair 2016 di Lugano una selezione di disegni e carte inedite di grandi pittori dell’antichità. Giandomenico Tiepolo, i fratelli Della Rovere – detti Fiammenghini – Bartolomeo Biscaino e autori del loro calibro.

La galleria di Sestri Levante si vuole donare un nuovo spazio cittadino dedicato ai dipinti, alla scultura e al disegno antico italiano dal XIV° al XVIII° secolo. La galleria si prefigge l’obiettivo di attrarre le nuove generazioni verso l’arte antica, coniugando cultura, mercato e passione in un percorso di accompagnamento e cura dei collezionisti. Oggi vi proponiamo una piccola anteprima di quello che potrete gustare alla manifestazione di questo prossimo settembre 2016.

Milano - Abbazia di Chiaravalle, transetto

Milano – Abbazia di Chiaravalle, transetto

I FIAMMENGHINI – Giovanni Battista DELLA ROVERE, fu attivissimo come frescante (a Milano lavorò nelle chiese di S. Calimero, in S. Maria della Passione e in S.Maria del Carmine; le scene della Vita di S. Giovanni Battista eseguite nel 1586 nel duomo di Monza fanno parte del suo repertorio) e lavorò anche in collaborazione col fratello Giovanni Mauro (Milano ca. 1575-1640), detto anch’egli il Fiamminghino poiché il padre dei due artisti era originario di Anversa.

Fra le opere di collaborazione dei fratelli Della Rovere vanno ricordati: il ciclo della Vita di San Carlo nel Duomo di Milano; gli affreschi per il Sacro Monte di Varallo e per quelli di Crea e di Orta. Sono molto noti i capolavori decorativi che i due fratelli Fiammenghini hanno dipinto all’interno dell’Abbazia di Chiaravalle, sia sulla cupola dell’abside che sul transetto e il presbiterio.

Oltre che a Milano (chiese di S. Alessandro e S. Marco) Giovanni Mauro lavorò a Como (chiese di S. Domenico e di S. Agostino) e in vari centri lombardi, emiliani e piemontesi, le decorazioni per numerose chiese milanesi, fra cui S. Eustorgio, S.Maria delle Grazie, S. Maria presso S. Celso, S. Marco.

    20 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Lugano. And Now the Good News. Il giornale come mezzo e supporto artistico

Vik Muniz Jorge (dalla serie Pictures of Magazine) 2003 C-print 127 x 101,6 cm Collezione Annette e Peter Nobel

Vik Muniz, Jorge (dalla serie Pictures of Magazine), 2003. C-print, 127 x 101,6 cm. Collezione Annette e Peter Nobel

And Now the Good News”: un percorso espositivo con più di trecento opere – tra dipinti, disegni, fotografie e collage – provenienti dalla Collezione Annette e Peter Nobel, che indaga gli usi del giornale come mezzo e supporto artistico nel XX e XXI secolo. La mostra -al Museo d’arte della Svizzera italiana dal 29 maggio al 15 agosto 2016-  è a cura di Elio Schenini, curatore del MASI, e Christoph Doswald, curatore della Collezione Annette e Peter Nobel.

Dalla seconda metà dell’Ottocento, gli articoli e le immagini pubblicate sulla stampa scandiscono il ritmo della nostra quotidianità e definiscono il nostro rapporto con lo scorrere del tempo e con le vicende del mondo. Non è dunque un caso se il giornale, nell’intreccio sempre più inestricabile tra arte e vita che i movimenti artistici del primo Novecento hanno inaugurato, sia diventato uno dei soggetti privilegiati a partire dal quale gli artisti hanno interrogato e continuano a interrogare la realtà.

Petr Axenoff Princess Diana 2011 Fotografia a colori su tela 120 x 80 cm Collezione Annette e Peter Nobel

Petr Axenoff
Princess Diana
2011
Fotografia a colori su tela
120 x 80 cm
Collezione Annette e Peter Nobel

La mostra

Il percorso espositivo si snoda lungo due livelli del Museo, articolandosi in undici sezioni che seguono un ordine cronologico da inizio Novecento ad oggi.

L’allestimento è ritmato da tre grandi periodi che scandiscono la lettura dell’esposizione – la prima metà del Novecento, i decenni dal 1950 al 1980, gli anni dal 1980 ad oggi – introdotti, di volta in volta, da sezioni fotografiche che documentano la presenza e la diffusione della carta stampata nella quotidianità, evidenziando il ruolo fondamentale che la fotografia ha avuto nella storia dei rapporti tra arte e mass media.

Grazie all’ampiezza e alla varietà dei materiali e degli approcci inclusi nella raccolta dei coniugi Nobel, è stato possibile strutturare un percorso espositivo che segue un duplice movimento. Da un lato, vi è una ricapitolazione storica che a partire dai primi collage realizzati nell’ambito del Cubismo, del Dadaismo, del Costruttivismo e del Surrealismo giunge fino alle esperienze delle neoavanguardie degli anni Sessanta e Settanta; dall’altro, una campionatura del presente a partire da alcune tematiche specifiche attorno alle quali si concentra l’interesse degli artisti per il mondo dei media.

Gli artisti presenti nell’esposizione utilizzano la carta stampata come simbolo di una nuova modernità tecnica ed espressione di cambiamento continuo, basandosi sul concetto di news of the day – every day, ponendo la propria attenzione alla realtà quotidiana. Il giornale non è dunque percepito solo come strumento d’informazione, ma anche come supporto che ha ispirato tecniche e strategie artistiche come il frottage per i surrealisti e il collage per i cubisti.

Le sezioni dedicate all’arte più attuale costituiscono ulteriori dimostrazioni di come il confronto con i media sia per gli artisti il punto di partenza per indagare la realtà in cui viviamo, ampliando il discorso verso un ambito sociale e politico. In una realtà ormai totalmente filtrata dallo sguardo dei media, l’arte è infatti diventata il luogo in cui l’enorme flusso di immagini e informazioni che ci avvolgono vengono messe in discussione, criticate, analizzate e sovvertite.

Willem de Kooning Senza titolo 1970 Olio su carta da giornale su tela 57,2 x 74,5 cm Collezione Annette e Peter Nobel

Willem de Kooning
Senza titolo
1970
Olio su carta da giornale su tela
57,2 x 74,5 cm
Collezione Annette e Peter Nobel

In altro modo, la carta stampata può essere percepita come uno strumento d’inganno e di manipolazione delle coscienze come ricordano i lavori dei contemporanei Colby Brid, Kim Rugg, Zhang Dali, David Shrigley e Vedovamazzei che, tra ironia e denuncia, evidenziano il potere della stampa di dare forma al mondo. Nascono così nuovi stili di pittura e composizione visiva in cui intervento artistico e informazione si fondono diventando un tutt’uno, evidenziando talvolta il contenuto (del giornale), altre volte cancellandolo con forme o segni, come nelle opere di Williem de Kooning e Panos Tsagaris.

La mostra si chiude con una sezione dedicata al tempo, di cui la pagina del quotidiano del giorno sospesa a mezz’aria ne è iconica. Quest’opera di Roman Signer diventa così al contempo il punto conclusivo di questo racconto e l’inizio di uno nuovo, quello che ogni giorno milioni di persone cominciano leggendo le pagine di un giornale, augurandosi che possa essere finalmente il giorno delle good news.

Un racconto avvincente in cui si mescolano analisi sociale, riflessione esistenziale, critica politica, indagine filosofica e sovversione ironica, che offre al visitatore un’occasione unica per indagare le relazioni tra arte e media del nostro tempo, è la riflessione che “And Now the Good News” propone.

Le Corbusier Je rêvais 1963 Collage, carta da giornale, gouache su cartone 92,5 x 147,5 cm Collezione Annette e Peter Nobel

Le Corbusier
Je rêvais
1963
Collage, carta da giornale, gouache
su cartone
92,5 x 147,5 cm
Collezione Annette e Peter Nobel

Informazioni utili

And Now the Good News
Opere dalla Collezione Annette e Peter Nobel
29 maggio – 15 agosto 2016
LAC Lugano Arte e Cultura
A cura di Elio Schenini e Christoph Doswald

Sede
LAC Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6, 6901 Lugano
+41 (0)91 866 4230 | info@masilugano.ch
www.masilugano.ch
Orari
Martedì, mercoledì e domenica: 10:30 – 18:00
Giovedì, venerdì e sabato: 10:30 – 20:00
Lunedì chiuso
Ingresso
La collezione
Gratuito
Esposizioni temporanee
Intero: chf 15.- | chf 18.- biglietto combinato con Palazzo Reali (fino al 19 giugno)
Ridotto: chf 10.- | chf 12.- biglietto combinato con Palazzo Reali (fino al 19 giugno)
(AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni)
Gratuito: <16 anni e ogni prima domenica del mese

    20 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

29 Arts in Progress a WopArt Fair con Gian Paolo Barbieri

Jill Kellington, Vogue France, Port Sudan for Missoni 1974 - 3/15 - 90x90 cm - Special Edition for WopArt fair 2016

Jill Kellington, Vogue France, Port Sudan for Missoni 1974 – 3/15 – 90×90 cm – Special Edition for WopArt fair 2016

WopArt 2016 è la prima fiera completamente focalizzata sulle opere d’arte su carta, senza limiti d’epoca né di stile. Oggi vi racconteremo della 29Arts in Progress Ltd, galleria d’arte contemporanea che opera nella produzione, organizzazione e implemento di esibizioni temporanee e permanenti di opere con valori artistici e culturali a grande impatto.

Nella galleria londinese sono ospitati molti dei nuovi emergenti fotografi dei nostri tempi: Aaron Baghetti, Paolo Anselmo, Natalie Silva e tanti altri. Sarà presente in fiera con i celebri scatti del fashion fotografo Gian Paolo Barbieri, collaboratore di molte importanti riviste e case di moda.

Gian Paolo Barbieri, Audrey Hepburn, 1969 - Media Vintage Silver Gelatin Photograph, 1969, Signed, titled, and numbered on verso - Edition 1_5 - Dimensions 30x40cm

Gian Paolo Barbieri, Audrey Hepburn, 1969 – Media Vintage Silver Gelatin Photograph, 1969, Signed, titled, and numbered on verso – Edition 1_5 – Dimensions 30x40cm

Questo grande fotografo è l’artefice degli scatti all’interno del set del felliniano cult “La vita è bella”, e ha collaborato attivamente alla produzione delle copertine di Vogue magazine per molti anni. Ha collaborato inoltre nella moda, dove le acquisite competenze in materia di tessuti trasmesse dai genitori hanno avuto un ruolo decisivo sulle sue abilità fotografiche.

Gian Paolo Barbieri, Manta, Seychelles, 1998 - Polaroid Type 55 Positive - Dimensions 10,5x13 cm - Unique Piece

Gian Paolo Barbieri, Manta, Seychelles, 1998 – Polaroid Type 55 Positive – Dimensions 10,5×13 cm – Unique Piece

Dal suo racconto di sé possiamo affermare che come per altri grandi, Armani per esempio, il teatro ha esercitato un potente fascino sulla sua fantasia, tanto da farlo iscrivere alla scuola dei Filodrammatici. Insieme a due amici formò “Il Trio” e nella casa dei genitori rappresentavano dei drammi sentimentali: “Letto matrimoniale”, “La Traviata”, “Un tram chiamato desiderio”. In seguito gli venne affidata una piccola parte non parlata in ”Medea” di Luchino Visconti, con Sara Ferrati e Memo Benassi. Diventò attore, operatore e costumista insieme al suo “Il Trio” nel rifacimento di alcune parti di famosi film come: La via del tabacco, La vita di Toulouse Lautrec e Viale del tramonto.

Artista poliedrico e grande fotografo, non perdetevi i suoi emozionanti scatti questo settembre a Lugano.

Per curiosità sulla galleria e sull’artista Gian Paolo Barbieri visitate la pagina ufficiale seguendo il link 29ArtsInProgress.
    13 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Il contributo svizzero “Affinché tutti lo sappiano”. Daniel Hernández-Salazarcon a Roma

Daniel Hernández-Salazar - "Affinché tutti lo sappiano"

Daniel Hernández-Salazar – “Affinché tutti lo sappiano”

Sono tre i fondamenti che la macchina fotografica di Daniel Hernández-Salazarcon percorre. La documentazione dei fatti e della storia, la riflessione profonda su questa e, come risultato dei due processi precedenti, la sua azione politica e la sua risposta esistenziale alla vita. “Affinché tutti lo sappiano” è frutto dell’iniziativa realizzata dall’Ambasciata Svizzera in Italia e promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Daniel Hernández - Flowing Hair Catarina - 1140 x 708

Daniel Hernández – Salazar – Flowing Hair Catarina – “Affinché tutti lo sappiano” – 1140 x 708

Grazie al sostegno del Dipartimento Federale Svizzero degli Affari Esteri è stato possibile costruire questa esperienza fotografica, allo scopo di confermare i diritti umani ancora una volta, e di invocare la pace una volta ritrovatisi davanti a le barbarie del passato, ma anche del nostro presente. La Svizzera contribuisce, in diversi contesti e paesi nel mondo, a iniziative ed elaborati che mirano ad una “restaurazione” del passato mediante la prevenzione dalle atrocità.

Un altro tema molto scottante trattato dall’autore è la sessualità delle ragazze cattoliche, i quali scatti inizialmente erano stati molto contestati, come del resto gli scatti di nudo autoerotici. Il problema che nasce alla base è che se ci si sente offesi dalla sessualizzazione di studentesse cattoliche, si noterà che stiamo vivendo in un ambiente ricco di “destinazione”.

Daniel Hernández - Salazar, Screaming Julio - 1140x903 "Affinché tutti lo sappiano"

Daniel Hernández – Salazar, Screaming Julio – “Affinché tutti lo sappiano” 1140×903

Ci sono davvero migliaia di ragazze vestite con questa uniforme tutti i giorni ad Antigua.

Daniel Hernández - Salazar - cover image for Virgin magazine - 1140 x 1475

Daniel Hernández – Salazar – cover image for Virgin magazine – La Cuadra – 1140 x 1475Questo, probabilmente, è il risultato naturale della religione dominante nella nostra cultura.

Nella psico-sessualità della nostra cultura non vi è alcun modello più iconico del desiderio proibito di una ragazza in calze al ginocchio e una minigonna scozzese. Questo, probabilmente, è il risultato naturale della religione dominante nella nostra cultura.

La maggior parte delle immagini della mostra fanno parte dell’antologia dell’opera di Daniel Hernández-Salazar (So That All Shall Know / Para que todos lo sepan, University of Texas Press, 2007).

La mostra “Affinché tutti lo sappiano” è aperta dal 22 giugno e chiuderà l’11 settembre 2016, presso il Museo di Roma in Trastevere, ogni informazione sul sito www.museodiromaintrastevere.it

    12 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Trasporti internazionali e dogana. Shipping Team per WopArt Fair

Shipping Team Agency - Transporters trucks

Shipping Team Agency – Transporters trucks

Per garantire ogni tipo di servizio di esportazione/importazione/autorizzazione doganale, ai galleristi che parteciperanno alla prima edizione di WopArt Fair, la nostra organizzazione si è avvalsa della collaborazione della Shipping Team Agency. Azienda tra le più affidabili del mondo, offre un’ampia gamma di servizi di qualità, seguendo tutti gli aspetti dei trasporti anche quelli accessori (dogana, assicurazione, logistica). Trasporti conteinerizzati e convenzionali nazionali/internazionali con possibilità di sfruttare viaggi di recupero da tutto il Nord Italia. Operazioni doganali Import/Export.

Inoltre svolge attività di Agenzia Marittima Raccomandataria e Casa di Spedizioni Internazionali da oltre 30 anni, onde offrire alla propria clientela un servizio totale “door to door” nel ramo dello shipping internazionale, operante nel campo del brokeraggio di navi.

Team Shipping Agency è inoltre in grado di agire con la massima competenza nel ramo dei trasporti marittimi, avvalendosi di un’adeguata flessibilità aziendale e di vari corrispondenti nel mondo.

Shipping Team Agency - Eurocargo Alexandria

Shipping Team Agency – Eurocargo Alexandria

Ecco un elenco dei servizi che lo Shipping Team offre ai gentili espositori della Wopart Fair di Lugano:

Per ogni esportatore ci sono i seguenti costi:

Istanza doganale: Euro 50
Autorizzazione doganale: Euro 100
Carovana doganale: Euro 75

Operazione doganale di temporanea esportazione in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 150
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 200
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 300
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 400
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro 600
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

Garanzia doganale in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 100
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 150
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 200
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 300
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro 400
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

– Operazione doganale di temporanea importazione in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 150
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 200
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 300
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 400
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro 600
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

Shipping Team Agency - Cargo and container

Shipping Team Agency – Cargo and container

In caso di reimportazione delle opere a fine mostra ci saranno i seguenti costi:

– Operazione doganale di riesportazione in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 150
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 200
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 300
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 400
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro: 600
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

– Operazione doganale di reimportazione in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 150
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 200
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 300
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 400
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro 600
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

Istanza doganale: Euro 50
Autorizzazione doganale: Euro 100
Carovana doganale: Euro 75

In caso di vendita delle opere e trasmutazione in definitiva a fine mostra ci saranno i seguenti costi (in base al valore effettivo di vendita delle opere):

– Operazione doganale di trasmutazione in definitiva Svizzera in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 150
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 200
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 300
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 400
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro 600
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

– Operazione doganale di trasmutazione in definitiva Italia in base al valore:
Da 0 a euro. 100.000: Euro 150
Da euro 100.000 a euro 200.000: Euro 200
Da euro 200.000 a euro 300.000: Euro 300
Da euro 300.000 a euro 500.000: Euro 400
Da euro 500.000 a euro 1.000.000: Euro 600
Oltre euro. 1.000.000: Su richiesta

Elenco navi - Shipping Team Agency

Elenco navi – Shipping Team Agency

In questo conteggio non sono compresi i costi di formalità Belle Arti, ritiro, imballo e trasporto. Per ogni tipo di informazione o consulenza, visitate il sito ufficiale team-shipping.com o contattate direttamente gli uffici di Shipping Team al numero (+39) 041 2609011.

    11 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

Stabilità, fiscalità, reputazione. La sicurezza del mercato dell’arte in Svizzera

Art Basel - International Art Fair

Art Basel – International Art Fair (Svizzera)

La Svizzera, secondo Art Price, risulta essere il sesto mercato mondiale nel settore delle aste. Il sito specializzato nel mercato dell’arte nel 2010 ha dimostrato come il mercato sia stato “toccato” dall’emergere di una potenza nuova, la Svizzera appunto, il cui fatturato annuo nel settore sorpassa quello degli Stati Uniti.

Con ArtBasel, ospita la più importante fiera mondiale d’arte contemporanea ed è noto che la Confederazione abbia attirato un gran numero di collezionisti stranieri grazie alla sua stabilità politica, finanziaria e bancaria, oltre agli enormi vantaggi fiscali ed alle qualità delle infrastrutture. Non meno rilevante è la discrezione, reputazione che precede la Svizzera a livello internazionale: ciò potrebbe spiegare perché non figura nella classifica 2014 dei dieci paesi con il più alto numero di grandi collezionisti, pubblicato dal sito d’analisi Larry’s List.

Paul Gauguin - Nafea faa ipoipo - 1000 x 610

Paul Gauguin – Nafea faa ipoipo – 1000 x 610

«I punti franchi», racconta Lidia Zaza Sciolli, «mettono a disposizione dei clienti le tecniche di conservazione più moderne, come il monitoraggio costante della temperatura e dell’umidità. Inoltre, le strutture più all’avanguardia offrono servizi di restauro, incorniciatura e valutazione delle opere». Mentre i flussi finanziari sono sempre più sotto sorveglianza, l’arte rimane un mercato opaco e propizio a pratiche discutibili, come i pagamenti in contanti. Causa e/o conseguenza: i prezzi prendono il volo. In Svizzera, alcuni additano il fatto che questo settore sfugga ancora alla legge contro il riciclaggio di denaro.

«Manipolazioni, conflitti d’interesse, opacità: ciò che succede nel mercato dell’arte, con tutti i pagamenti in contanti, mi fa venire in mente il segreto bancario trent’anni fa. Tutti sanno, ma nessuno vuole trarne le conseguenze». Monika Roth, avvocato e professoressa alla Scuola universitaria professionale di Lucerna, non trascende.

«L’arte è particolarmente attraente, poiché non vi è nessuna trasparenza nella fissazione del prezzo, non si conoscono né il venditore né l’acquirente», prosegue Monika Roth, che ha recentemente pubblicato un libro sul tema («Wir betreten den Kunstmarkt»).

Picasso - Les Femmes d'Alger - Version O Christie's - 1000 x 610

Picasso – Les Femmes d’Alger – Version O Christie’s – 1000 x 610

Dopo la avvenuta costituzione del Gruppo d’azione finanziaria (Gafi) nel 1989, Berna ha adattato tutte le sue legislazioni sui criteri delle raccomandazioni di questo organismo intergovernativo. Dal gennaio 2016, la Legge sul riciclaggio di denaro include anche le infrazioni fiscali. In altre parole, la Svizzera porrà fine alla distinzione tra frode ed evasione fiscale (quest’ultima pratica, che richiede semplicemente una dichiarazione fiscale incompleta alle autorità, non costituisce infatti un’infrazione penale in Svizzera). «È un totale cambiamento di paradigma», commenta il responsabile dell’Ufficio di comunicazione Siliano Ordolli, specializzato in materia di riciclaggio di denaro (MROS).

(fonte: Swiss4leaving)

    11 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto

L’arte, elemento diplomatico per la Svizzera

Bern: Bundesplatz mit Fontaenen

Bern: Bundesplatz mit Fontaenen

I progettisti di Palazzo Federale e dell’edificio del Parlamento, in particolare, vollero che questo emblema rispecchiasse la varietà del giovane Stato federale in tutte le sue sfaccettature. Le singole regioni del Paese dovevano riconoscersi negli elementi dell’architettura e dell’arredamento. Di conseguenza come materiali si scelsero varietà regionali di pietra e legno e a realizzare gli arredi interni si chiamarono artisti e artigiani di talento provenienti da tutta la Svizzera. Questo monumento nazionale doveva trasmettere un messaggio scelto consapevolmente. Anche le rappresentanze diplomatiche e consolari all’estero possono assumere questa funzione e contribuire a costituire l’immagine della Svizzera.

Albert Gos, Soir d’automne à Caux, attorno al 1908, olio su tela, 116 x 150,5 cm. Inv. CAC Nr. fK995.

Albert Gos, Soir d’automne à Caux, attorno al 1908, olio su tela,
116 x 150,5 cm. Inv. CAC Nr. fK995.

 

Le ambasciate e i consolati sono luoghi di ritrovo. Qui s’incontrano rappresentanti di vari ceti e professioni, persone provenienti da varie culture per approfondire la comprensione reciproca attraverso i contatti interpersonali e per realizzare obiettivi comuni. Le sedi delle ambasciate, gli edifici in cui si svolgono tali incontri assumono quindi una valenza non trascurabile. Spesso offrono un primo spunto per un colloquio, per posizionare il nostro Paese in una prospettiva in grado di completare l’idea che all’estero ci si fa della Svizzera. L’architettura, tuttavia, riesce solo di rado ad assumere questo ruolo: per varie ragioni spesso si acquistano o si prendono in affitto edifici già esistenti, è raro che queste sedi vengano costruite ex novo da architetti svizzeri. Quindi gli arredi interni assumono un’importanza ancora maggiore, in quanto consentono di mettere degli accenti estetici in grado di favorire il confronto con il patrimonio culturale svizzero.

Luigi Rossi, Arcobaleno, 1911, olio su tela, 95 x 157 cm. Inv. CAC Nr. fK2105.

Luigi Rossi, Arcobaleno, 1911, olio su tela, 95 x 157 cm. Inv. CAC Nr. fK2105.

L’allestimento artistico in una rappresentanza diplomatica o consolare diventa dunque oggetto di dialogo. Dipinti e sculture, catalizzatori di uno scambio culturale al di là dei confini politici, facilitano l’avvicinamento di persone di paesi e continenti diversi, anche se le arti visive sono più legate a contesti culturali e connessioni storiche rispetto, per esempio, alla musica. Del resto proprio questo rapporto interpersonale offre l’opportunità, partendo da un’opera d’arte in particolare, di aprire il dibattito alla produzione artistica svizzera in generale e di rimandare al contesto sociale e storico in cui è stata creata.

Shirana Shahbazi, Good Words, 2000, acrilico su tela, 307 x 407 cm. Inv. CAC Nr. fK12231.

Shirana Shahbazi, Good Words, 2000,
acrilico su tela, 307 x 407 cm.
Inv. CAC Nr. fK12231.

Le opere d’arte convincenti e inedite riescono a catturare l’attenzione e sono fonte d’ispirazione, a prescindere dall’epoca in cui sono state realizzate. Esteticamente parlando, è particolarmente soddisfacente, se gli edifici, gli arredi interni e la scelta delle opere d’arte vengono abbinati in modo ottimale. Per i conservatori della Collezione d’arte della Confederazione si tratta di un’esigenza importante. Gli inquilini, alternanti, di questi edifici ne sono consapevoli e grati, anche se la ricezione delle opere d’arte resta pur sempre subordinata a tendenze e gusti e non tutti riescono a sviluppare un’affinità personale della stessa intensità con ogni opera esposta.

Bernhard Marfurt – Ambasciatore Capo della Missione svizzera presso le Comunità europee, Bruxelles, 2005
    10 Jul 2016   Artisti, Blog   0 Comment Leggi tutto
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