Courtesy of Clifford Chance – Arcus Pride Art Exhibition, Milan, 2019
2019 è il primo anno che Pride Art si tiene in Italia con una mostra che presenta un gruppo di talentuosi artisti italiani, esplorando temi LGBT +. La mostra d’arte è composta da quattro opere che ispirano la riflessione sul valore della diversità come elemento intrinseco della natura.
Per questa mostra abbiamo collaborato con Tallulah Studio Art, fondata da Patrizia Madau consulente di pop-art.
Artisti in esposizione: Federica Angelino, Donatella Izzo, Federico Unia, Gianpiero Gasparini.
Donatella Izzo
Titolo: Bloom
Opera descrizione: L’opera è una riflessione sulla sessualità in natura. La società è stata abituata a pensare che tutti gli esseri viventi possano essere divisi in maschi o femmine. Questo è generalmente vero per i vertebrati, ma non è sempre vero per gli invertebrati o le piante. Il fiore rappresenta uno degli esempi più sorprendenti di come maschile e femminile possano coesistere nello stesso essere.
Copyright come apparire nella guida: 2019 © Donatella Izzo
Biografia: in una realtà fortemente basata sulle apparenze e sulla perfezione, i pezzi dell’artista ci fanno partecipare a una percezione personale dell’identità che ora è frammentata e privata del senso di appartenenza al lato più trascendente della vita. I suoi soggetti ci accompagnano in una dimensione di estraniamento in cui l’idea stessa dell’imperfezione perde il suo significato negativo per assumere valori più alti saturi di significati spirituali.
Federica Angelino
Titolo opera: Midtown
Descrizione dell’opera:
L’artista presenta la sua ricerca intima e culturale attraverso lo scatto “Midtown”, un’immagine macro di occhi truccati. Il riflesso che dà a tutti nella loro sfera quotidiana è l’interazione con “l’altro e la diversità”. Le relazioni focali che vengono create con persone conosciute e sconosciute attraverso la macchina fotografica.
Copyright come apparire nella guida: 2019 © Federica Angelino
Biografia: Federica Angelino è un’artista multidisciplinare che lavora attraverso la fotografia, le installazioni e la pittura. L’artista indaga l’origine della diversità culturale, analizza l’intimità che esiste tra gli individui nella loro diversità e li ritrae creando fratture emotive di grande effetto scenico. Nelle sue ultime mostre Federica ha focalizzato la sua attenzione sul rapporto tra intimità e dinamiche di coppia, creando opere site specific per il luogo.
Federico Unia
Titolo opera: Catena alimentare (Serie bestiale)
Il pezzo dell’artista è caratterizzato da una trasfigurazione dell’essere umano in una bestia. L’opera è una riflessione sull’evoluzione dell’uomo confrontata e metamorfizzata con il mondo animale. Federico Unia esplora la diversità nel mondo animale e la sua straordinaria capacità di coesistere nella natura, semplicemente in armonia con l’equilibrio universale. Secondo l’artista: «La natura ci insegna a vivere insieme senza opprimerci».
Copyright come apparire nella guida: 2019 © Federico Unia
Biografia: Federico Unia è un talento urbano-pop e la sua identità artistica è il risultato di una serie di lunghe esperienze derivanti dalla pop-art, reinterpretazione del concetto di Nouveau Réalisme e reintroduzione di icone come Andy Warhol e Roy Lichenstein. Le opere dell’artista non finiscono mai in se stesse ma vengono sempre utilizzate come strumento per comunicare lamentele e suggerimenti, speranze e tormenti, in un complesso “gioco” di sovrapposizioni e contaminazioni.
Gian Piero Gasparini
Titolo opera: Numbers 14 (Extra strong)
L’artista presenta l’immagine di una farfalla come simbolo della trasformazione e della rinascita dell’anima. In particolare, il soggetto di questo lavoro è una farfalla monarca, una specie ben nota per la sua straordinaria resistenza al volo e ibridità, che presenta due cromatismi antitetici nelle ali, uno arancione, che si riferisce al carattere femminile, e l’altro blu, che si riferisce al maschile. I numeri che punteggiano il soggetto ovunque, si riferiscono in particolare al concetto di individuo e unico, o numericamente presente o assente, come nel caso di tutti quegli eventi eccezionali che si verificano in natura.
Copyright: 2019 © Gian Piero Gasparini
Biografia: Le opere dell’artista si basano sulla frammentazione della tela e sulla scomposizione dell’immagine per la creazione di pezzi come mosaici ricomposti e la sua dialettica ha sempre spaziato dalla ritrattistica al simbolismo. Nelle ultime mostre “Old Master Reloaded” (Londra) e “In Tempore Belli” (Pescara) ha focalizzato la sua attenzione sull’iconografia rinascimentale e sul rapporto tra arte e tempo. Attualmente vive e lavora a Milano.
I AM
a cura di Patrizia Madau
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La tecnica, il segno, la luce, il colore, la materia, il pieno e il vuoto, sono i protagonisti delle identità artistiche di sei giovani talentuosi.
In mostra le opere di: Gianpiero Gasparini, Federico Unia, Federica Angelino, Donatella Izzo, Mauro Vettore e Patrick Corrado.
Ciò che rende “Arte” ogni opera in mostra è la progettualità, l’idea, il lavoro, la sperimentazione stilistica frutto di una grande libertà espressiva e di una ricerca intima e personale.
In un’epoca in cui tutto è cliché e ci viene chiesto sempre più spesso di rinunciare alla nostra identità, I AM vuole essere il racconto di sé e del proprio modo di vedere il mondo attraverso un mix di linguaggi contemporanei, un dissacrante impatto visivo dato dal desiderio di CREARE al di là dei tabù stilistici: di Narrare, Denunciare, Sensibilizzare ed Emozionare. La soggettività emerge proprio dal piacere di essere sé stessi, attraverso la raffinatezza estetica e l’eleganza espressiva.
Sei artisti, sei identità:
Gianpiero Gasparini
Gli inserti di tele strappate di Gasparini segnano un sentiero, una linea verbo/visuale, le lacerazioni, i rattoppi della vita e del corpo, le tracce resocontative di una storia attraverso la voluta esibizione, sul derma pittorico, dei filamenti di tela strappata come vene pulsanti.
Da qui il senso del titolo della serie Profundum Nigrum, tributo caravaggesco che spazia, attraverso figure ambrate che si stagliano lucide sul nero profondo, a Maestri del passato, una volta che se ne sia appresa la lezione, come Klimt, Mucha e Dürer. Dando forma e sostanza a un espressionismo supercontemporaneo.
Donatella Izzo
Nel suo ultimo progetto No-Portraits, si evince la sua grandiosa padronanza estetica e del mezzo fotografico. L’attenzione dell’artista è in tutte le fasi del lavoro, dalla pre-produzione alla produzione fino alla post-produzione. Lo scatto diventa solo l’ultimo tassello di una sequenza artistica che comprende interventi come pittura, collage e abrasione.
Il focus del progetto è spostato su nuovi codici di lettura che sgretolano il concetto classico del ritratto inteso come “copia” a favore di un “anti-ritratto”, cioè di un’analisi introspettiva del soggetto raffigurato, quasi sempre femminile, universo da cui la Izzo attinge e al quale porge particolare attenzione. Donne sospese in un istante sacro, quasi non interpretabile, ma pur sempre vivo perchè esteticamente rimodellato.
Federico Unia
Si evidenzia in questa serie la continua contraddizione umana , la riflessione sull’evoluzione , gli aspetti bestiali della nostra esistenza , la criticità dei sistemi vitali per noi e per tutte le specie viventi sul nostro delicato pianeta , la precarietà dei rapporti umani contrapposta alla ricerca univoca e indipendente della scalata al successo , degna di ogni mezzo …
A contraddistinguersi positivamente nel rispetto dei sistemi naturali , bio-vitali e sociali invece sono sicuramente gli animali , che spesso risultano molto più capaci di noi di vivere la nostra casa , rispettando attivamente o passivamente il loro destino nella catena alimentare , capaci di coesistere insieme negli stessi territori, dove differenti specie traggono vita, seguendo semplicemente il ritmo naturale dettato dal nostro pianeta, ormai molto acciaccato e non per causa loro . L’uomo in metamorfosi con l’animale racchiude un po’ tutti questi aspetti esi staglia sulle opere di Federico Unia , che usa spesso come linguaggio comune in molti suoi lavori per accompagnare come una texture di fondo i suoi soggetti , il tema urbano del Poster.
Federica Angelino
Ciò che la Fotografia riproduce all’infinito, ha avuto luogo una sola volta. Essa ripetere meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente. La giovane artista indaga sulle culture suburbane attraverso il meccanismo di una macchina, scattando non per forza documento ciò che non è più, ma sicuramente ciò che è stato. Archivio per imprimere il momento. L’obiettivo del suo lavoro è entrare a far parte di una comunità, prendere le visioni migliori e restituirle al pubblico.
Mauro Vettore
Nelle sue installazioni, l’artista è capace di sorvolare giocosamente sui detriti di un capitalismo giunto alla spasmodica fine del suo corso. Lo fa con una scelta sapiente di materiali (dalle resine alla plastica) incastonando finti lingotti, lampade esplose e marchi celeberrimi. Mentre Warhol celebrava la nascita della Coca-Cola, Vettore ne canta la morte. Il risultato puramente estetico è in alcuni casi strabiliante.
Patrick Corrado
L’artista rilancia/rielabora da zero tutto ciò che è Pop:
scompone/destruttura immagini fotografiche, segni, cromatismi e scritte che prima ostentavano la loro superficialità “glamour”, modaiola, cinematografica, fumettistica, musicale, reinventando il tutto per poi tradurlo in un linguaggio visivo che “de-rIstruttura”ogni singola immagine fino a renderla inedita, subliminale.
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