Ricami, geografie, simmetrie sacre. Natoli & Mascarenhas a WopArt 2017

Alice Schivardi, ALICE SCHIVARDI                La mano di Edoardo, 2017, tecnica mista e ricamo su carta da lucido, 40 x 31,5 cm, courtesy the artist

Alice Schivardi, ALICE SCHIVARDI La mano di Edoardo, 2017, tecnica mista e ricamo su carta da lucido, 40 x 31,5 cm, courtesy the artist

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

Natoli & Mascarenhas é una galleria specializzata in arte contemporanea italiana che opera da molti anni nel Principato di Monaco.

Progetto presentato in fiera

Per la Fiera WOPART, opere su carta, ha scelto 5 dei suoi artisti che hanno una predilezione per questo medium nella loro produzione: Alice SCHIVARDI, Pietro RUFFO, Leonardo PETRUCCI, Andrea FRANCOLINO, Massimo CATALANI.

In particolare, sarà dato risalto ai lavori dei primi tre autori.

Quasi tutti i lavori presentati nello stand sono stati eseguiti per la Fiera.

Alice Schivardi presenterà una serie di opere a ricamo e disegno su carta da lucido intitolate: “Tentativi di magia”, in cui racconta attraverso il più antico gesto femminile (il ricamo), la fragilità  dei legami familiari e dei rapporti interpersonali. I fili cuciti con amore rappresentano questi legami, fragili ed al contempo intrecciati su figure disegnate a matita, in un racconto delicato e profondo dell’intimo umano.

Pietro Ruffo, artista del Pastificio Cerere a Roma, ha realizzato una serie di nuove Migrazioni e un grande mappamondo. Ruffo è conosciuto internazionalmente ed è presente in importanti collezioni museali. Le sue opere parlano da sempre dei flussi migratori e dell’identità culturale. Disegnando popoli, animali e piante su antiche carte geografiche, l’artista racconta la storia dell’uomo e del suo patrimonio nel cammino senza sosta attraverso i confini del mondo. Uccelli ritagliati e fissati con chiodi in rilievo, attraversano queste storie seguendo i loro schemi migratori e dando alle opere un effetto di straordinaria tridimensionalità.

Pietro Ruffo, DE HORTUS, 2017, acquarello e ritagli di carta su tavola, 200 cm diametro, Courtesy the artist

Pietro Ruffo, DE HORTUS, 2017, acquarello e ritagli di carta su tavola, 200 cm diametro, Courtesy the artist

Leonardo Petrucci, artista del Pastificio Cerere a Roma, porta avanti dal 2013 una ricerca sul concetto di simmetria e di geometria sacra, partendo da un forte interesse per l’Alchimia, sul quale ha lavorato in molteplici modalità, una di queste è sicuramente la tecnica degli origami modulari in carta.

Partendo da un semplice foglio di carta, preferibilmente nero, realizza sempre le stesse pieghe, che vanno a comporre un singolo modulo, che sarà il tassello di una serie di altri pezzi che si incastreranno tra loro secondo un preciso rapporto di simmetria.

Leonardo Petrucci, Melencolia #2 2013 - 24x54x24 cm - origami modulari in carta nera e mdf dipinto

Leonardo Petrucci, Melencolia #2 2013 – 24x54x24 cm – origami modulari in carta nera e mdf dipinto

Tra le opere esposte “Melencolia” è una riflessione sul concetto di simmetria e invisibilità.

Si presenta come una colonna sospesa di solidi geometrici. Agli estremi ci sono due Tetraedri, associati all’elemento Fuoco, poi due Ottaedri, elemento Aria e infine al centro c’è un Icosaedro che simboleggia l’elemento Acqua. Tutta la struttura evoca quindi un movimento ascensionale e discensionale dei tre elementi fondamentali per l’operato alchemico.

Il colore nero che ricopre tutto il lavoro è strettamente collegato alla parola “melencolia”, che dà il titolo all’opera, il cui significato deriva dal greco mélas-cholé (bile nera). La melanconia era uno dei quattro Umori Ippocratici, governato dal pianeta Saturno, dal piombo e dal colore nero.

La sospensione della colonna di solidi geometrici richiama inoltre la posizione della Cometa Saturnina, presente anche nella celebre incisione di Durer, “Melencolia I”. Si pensa che l’essere umano alla visione di una cometa diretta verso l’orizzonte e la coda verso l’alto, sia pervaso da un senso assoluto di malinconia, come se si fermasse a riflettere sulla fugace durata della propria vita.

Tra i disegni esposti invece e tutti dedicati alle più antiche forme di vita del pianeta, vi sarà: “Otavia Antiqa”.

L’opera riflette sul concetto di primordialità degli elementi presenti sulla Terra. In questo caso il disegno rappresenta l’animale fossile più antico mai scoperto, una spugna antica 760 milioni di anni e trovata in Namibia.

Sovrapposta al disegno c’è una stampa su plexiglass con delle linee e curve nere, le quali vanno a formare l’antico simbolo della Vesica Piscis, o anche detto primo giorno della Genesi, i due cerchi che si intersecano e creano la mandorla divina sono considerati simbolo di primordialità e vanno quindi a fondere due realtà, quella biologica della spugna e quella simbolica della geometria.

Sito web della galleria: https://www.natolimascarenhas.com/

Leonardo Petrucci, Melencolia #2 2013 - 24x54x24 cm - origami modulari in carta nera e mdf dipinto

Leonardo Petrucci, Melencolia #2 2013 – 24x54x24 cm – origami modulari in carta nera e mdf dipinto

    18 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Ricami, geografie, simmetrie sacre. Natoli & Mascarenhas a WopArt 2017 Leggi tutto

L’osservazione meditata del progetto di fotografia contemporanea di Heillandi a WopArt 2017

 Chiara ArturoTITOLO, ANNO 18 miglia #019, 2013TECNICA stampa giclée su carta fineart MOAB entrada rag bright 300DIMENSIONI 18 x 27 cm COURTESY Heillandi Gallery

Chiara Arturo, 18 miglia #019, 2013. TECNICA stampa giclée su carta fineart MOAB entrada rag bright 300DIMENSIONI 18 x 27 cm COURTESY Heillandi Gallery

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

Heillandi è una galleria specializzata in fotografia contemporanea. Dal 2016 propone opere esclusive di fotografi internazionali, emergenti ed affermati e gestisce archivi fotografici di alcuni grandi maestri. Si trova in un elegante appartamento nel centro storico di Lugano ed è stata creata con il desiderio di valorizzare fotografie artistiche di qualità, con una rilevanza non solo estetica, ma anche sociale e storica. L’obiettivo di Heillandi è creare nel tempo una stratificazione delle proprie Proposte. Le Proposte Heillandi sono presentate annualmente ogni settembre, con l’obiettivo di valorizzare i relativi cataloghi, la selezione e tutti gli artisti che ne fanno parte.

 Ivo Saglietti TITOLO, ANNO Danubio, 2016TECNICA stampa su carta baritata in camera oscura DIMENSIONI 20 x 25 cm COURTESY Heillandi Gallery

Ivo Saglietti, Danubio, 2016. TECNICA stampa su carta baritata in camera oscura DIMENSIONI 20 x 25 cm COURTESY Heillandi Gallery

Progetto portato in fiera 

WopArt si è rivelata la migliore occasione per esporre una selezione della II° Proposta Heillandi; in questo senso non si tratta di un progetto ad hoc, ma di una scelta mirata per WopArt in relazione al più ampio progetto riguardante la Proposta Heillandi. 

Alcuni lavori esplorano tecniche fotografiche antiche ed alternative. In una contemporaneità segnata da una frenetica produzione di immagini, nel presentare questo progetto, Heillandi intende proporre un ritorno a un’osservazione più meditata, dove l’intervallo tra sguardo, scatto e stampa non dipende solo dalle tecnologie, acquisendo invece una cifra più euristica.

Descrizione di una o più opere presentate in fiera 

3.1

Stefan Milev

Farben Studie – Nashornvogel, Stuttgart, 2015

2017

tri-color carbro process

edition of 7

Farbenstudies (letteralmente, studi sul colore) sono una serie di esperimenti che Stefan Milev porta avanti dal 2015. L’artista sperimenta particolari tecniche di colorazione delle fotografie, come la pittura e la colorazione a mano, arrivando a definire un processo estremamente complesso di stampa a carbone a tre colori. Tre esposizioni in bianco e nero con filtri blu, verde e rosso per stampare nei colori complementari giallo, magenta e ciano: una fotografia a colori con questa tecnica puo’ richiedere fino a 70 ore di lavoro.

Stefan Milev Farben Studie - Nashornvogel, Stuttgart, 2015 2017 tri-color carbro process edition of 7

Farbenstudie – Nashornvogel, Stuttgart 2015

Farbenstudie - Flamingo, Stuttgart 2015

Farbenstudie – Flamingo, Stuttgart 2015

3.2

Giada Otten

Untitled

2014

cyanotype on watercolor paper

edition of 5

L’immagine presentata è uno dei molti ritratti di “The New Identity”, una serie aperta di Giada Otten. Il tema centrale è la fragilità dell’identità, il suo costante cambiare attraverso l’esperienza. L’immagine è stampata con un processo alternativo, la Cianotipia. Un antico metodo che richiede di applicare la soluzione con un pennello, rendendo la fotografia un pezzo unico: le pennellate non possono essere infatti ricreate in maniera identica, spezzando l’usuale riproducibilità delle immagini. Persino l’intensità dei blu, durante il processo di lavatura ed asciugatura della stampa, non risulta mai uguale a se stesso.  

Giada Otten Untitled 2014 cyanotype on watercolor paper edition of 5

Giada Otten
Untitled
2014
cyanotype on watercolor paper
edition of 5

Mostre e progetti in contemporanea durante la fiera di WopArt nella propria galleria

In contemporanea a WOPArt e fino alla fine di settembre, Heillandi presenterà nello spazio della Galleria la II° Edizione della Proposta Heillandi – 2017-2018 Selezione di Fotografia Contemporanea, che quest’anno allarga ulteriormente i suoi confini, con opere inedite da Germania, Hong Kong e Polonia, oltre che da Italia e Svizzera. Un appuntamento fisso che offre ad amanti e collezionisti il piacere di scoprire nuovi itinerari nell’arte della fotografia.

Sito web della galleria: http://www.heillandigallery.ch/
    17 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on L’osservazione meditata del progetto di fotografia contemporanea di Heillandi a WopArt 2017 Leggi tutto

Mark Tobey, Julius Bissier e Meret Oppenheim illuminano lo stand della Galleria Carzaniga a WopArt 2017

Mark Tobey (1890-1976)49/OW K Untitled, 1969 Tempera auf Papier 108 x 60 cm

Mark Tobey (1890-1976)49/OW K Untitled, 1969 Tempera auf Papier 108 x 60 cm

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

Da quasi 50 anni ci occupiamo di esporre specialmente arte Svizzera di artisti nati a cavallo all’inizio degli anni 1900, noti come „Gruppo Rot-Blau“ espressionisti allievi di Kirchner nonche tutti i membri del  „Gruppo 33“. La nostra home page documenta le numerose pubblicazioni e mostre. Con il passare deglil anni abbiamo presentato altri artisti svizzeri della pittura informale e classici. Siamo presenti alla ART Basel da 45 anni e partecipato a numerose altre fiere in Italia (Arte Fiera Bologna, Miarte Milano) nonche alla Fiac di Parigi, alla Kunst Frankfurt e alla Kunst Zürich.In galleria lavorano oltre ai titolari Arnaldo Carzaniga, fondatore della Galleria i soci Philipp Hediger e Markus Rück e tre segretarie. La presenza a fiere estere ci ha messo in contatto con artisti, specie italiani, La galleria é aperta tutti i giorni  della settimana tranne la domenica. Il nostro giardino ci permette di esporre sculture al’’aperto.

uliusBissier (1893-1965)100/AB K 20.Nov.60 Cres, 1960 Eioeltempera auf selbstgrundierter Baumwolle 13,4 x 22,7 cm

uliusBissier (1893-1965)100/AB K 20.Nov.60 Cres, 1960 Eioeltempera auf selbstgrundierter Baumwolle 13,4 x 22,7 cm

Progetto portato in Fiera

Particolare presenza verrà data ai lavori di Mark Tobey e Julius Bissier. Visto il successo ottenuto a Venezia alla personale mostrata alla Collezione Peggy Guggenheim (6.5. – 10.9.2017) retrospettiva che verrà mostrata negli Stati Unti alla Addison Gallery of American Art, Philipps Academy, Andover, Massachussets dal novembre 2017 alla primavera 2018. Alla Art Basel dello scorso giugno abbiamo riscontrato un grande successo di interesse e vendite per le opere su carta di Mark Tobey (1890-19769. Questo artista é vissuto gli ultimi 16 anni della sua vita a Basilea esponendo regolarmente alla prestigiosa Galleria Beyeler. Julius Bissier (1893-1963) risiedeva ad Ascna dal 1961 ed era legato d’ amicizia a Mark Tobey. Alla WopArt presenteremo anche lavori di Meret Oppenheim (appena terminata la sua personale dal 12.2. al 28.5.2017 al museo d’arte della Svizzera Italiana a Lugano) di Flavio Paolucci, Luca Caccioni, Paolo de Stefani, Andrea Gabutti, Gianriccardo Piccoli e Luca Serra.

Mark Tobey (1890-1976)1/RG K Tidal Discoveries, 1949 Tempera auf Papier 63 x 48 cm

Mark Tobey (1890-1976)1/RG K Tidal Discoveries, 1949 Tempera auf Papier 63 x 48 cm

Mostre e progetti in contemporanea durante la fiera di WopArt nella nostra galleria

Dal 19.8. al 14.10.2017 in Galleria con la pubblicazione di una monografia una mostra in omaggio all’artista argoviese Susi Kramer per il 70.mo anniversario. Contemporaneamente una selezione di una decina di opere di Mark Tobey. Dal 21.10 al 25.11.2’17 seguirà und personale di Varlin. Una mostra Varlin é in programma anche al Museo Franz Gertsch di Burgdorf (BE) dal 2.9.2017 al 4.3.2018

Sito web della galleria: http://www.carzaniga.ch/Start

uliusBissier (1893-1965)U. 804 U Rondine 13.XI.61 / Zwillinge, 1961 Aquarell auf Papier 13,5 x 23,5 cm Signiert, datiert oben rechts; betitelt unten links

uliusBissier (1893-1965)U. 804 U Rondine 13.XI.61 / Zwillinge, 1961 Aquarell auf Papier 13,5 x 23,5 cm Signiert, datiert oben rechts; betitelt unten links

    16 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Mark Tobey, Julius Bissier e Meret Oppenheim illuminano lo stand della Galleria Carzaniga a WopArt 2017 Leggi tutto

La transitorietà dell’arte. Un poker di artisti internazionali per [dip] contemporary art a WopArt 2017

Wang Tong shangyu zhejiang 2011.12, Forging cities series Fotografia in bianco e nero 50 x 70 cm Edizione di 15 Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Wang Tong
shangyu zhejiang 2011.12, Forging cities series
Fotografia in bianco e nero
50 x 70 cm
Edizione di 15
Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

[dip] è una nuova galleria d’arte contemporanea situata a Lugano, inaugurata nell’ottobre 2016 che propone un ricco programma espositivo dedicato ad artisti contemporanei internazionali affermati. La sua attività si declina nella promozione di iniziative e progetti che esplorano dinamiche globali, mirando a promuovere un dialogo che – partendo dall’arte contemporanea – metta in continua discussione alcuni tra i temi più rilevanti della contemporaneità, partendo dal lavoro e dalle riflessioni di artisti e favorendo il confronto tra arte e società, identità, scienza e cultura. Il suo approccio interdisciplinare, che investe criticamente vari campi, include collaborazioni con università, istituzioni e organizzazioni per stimolare una maggiore conoscenza e consapevolezza dell’arte e coinvolgere un pubblico più vasto, costruendo in tal modo un ponte tra arte e società. Per la varietà del suo programma espositivo, [dip] si pone sia come spazio d’incontro con artisti riconosciuti sia come spazio per la scoperta di nuovi.

Paolo Canevari Black Tears, 2017 Inchiostro su carta 28 x 20 cm Edizione di 1/1 Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Paolo Canevari
Black Tears, 2017
Inchiostro su carta
28 x 20 cm
Edizione di 1/1
Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Progetto portato in fiera

A Wopart, [dip] presenta lavori molto diversi tra loro, di 4 artisti internazionali provenienti da Italia, Francia, Stati Uniti, e Cina:

Paolo Canevari
Melik Ohanian
Joseph Kosuth
Wang Tong

Una selezione di opere inedite su carta e di fotografie, per far riflettere sulla transitorietà dell’arte, eliminando il riferimento figurativo, e privilegiando il discorso narrativo nella sua natura ed essenza. Per guardare allo scorrere del tempo attraverso la rappresentazione della materia che lo definisce, e guardando al paesaggio quale metafora delle incessanti metamorfosi di una società protesa verso una modernità di volta in volta da ridefinire. Inoltre, per l’occasione, [dip] e la Galleria Art Bärtschi & Cie presentano in collaborazione un lavoro su carta di Andrea Mastrovito.

Wang Tong Shangcai county, Henan province 03.1996, Mao on the Wall series Fotografia dipinta a mano 60 x 43,3 cm Edizione di 30 Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Wang Tong
Shangcai county, Henan province 03.1996,
Mao on the Wall series
Fotografia dipinta a mano
60 x 43,3 cm
Edizione di 30
Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Descrizione di uno o più opere presentate in fiera

Paolo Canevari

Il lavoro di Paolo Canevari affonda le sue radici nella riflessione sulla transitorietà dell’arte e nel significato della scultura in relazione al contesto sociale contemporaneo. Interrogandosi sul valore e sull’origine degli aspetti più intimi della memoria, l’artista sviluppa un linguaggio personale dove simboli, cultura pop, coscienza storica e politica si sovrappongono in una rivisitazione del quotidiano. Fin dai suoi esordi, tra i molti media utilizzati, l’artista adotta come materiali d’elezione anche la carta e il colore nero, i più semplici e primitivi mezzi con i quali ogni artista ha dovuto confrontarsi. A partire dal disegno, primo e originario emergere dell’idea di segno nel tratto nero, carta e inchiostro intrecciano nelle opere dell’artista una dialettica tra ricordo e oblio, stabilità e impermanenza. “Amo il disegno perché è qualcosa di molto fragile ed effimero, amo la sua natura intima poetica, nei disegni delle “Black Tears” ho voluto eliminare qualsiasi riferimento figurativo, portando ad una essenza radicale l’idea del disegno come principio dell’opera d’arte“. Restituire il senso della fragilità, della deperibilità e della finitezza è da sempre una delle prerogative di Paolo Canevari.

Nei suoi ultimi lavori il segno scompare: l’immagine svanisce per lasciare spazio all’immaginazione dell’artista e del fruitore, dove l’elemento carta può farsi narrativo nella sua natura ed essenza. Le opere inedite, carte e libri, presentate in esclusiva in occasione di Wopart nascono da una lenta riflessione che si risolve poi nell’immediatezza e nella velocità di esecuzione, mantenendo un rapporto di profonda intimità con l’artista e il suo vocabolario simbolico. Con rigoroso impianto concettuale “Black Tears” riflette un’attualità sfuggente, irreale, illeggibile, che concede solo frammenti di apparizione, gocce di nozioni.

Paolo Canevari Black Tears, 2015 Inchiostro su carta 34,5 x 24,5 cm Edizione 1/1 Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Paolo Canevari
Black Tears, 2015
Inchiostro su carta
34,5 x 24,5 cm
Edizione 1/1
Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Biografia

Paolo Canevari vive e lavora tra Roma e New York. Nato a Roma nel 1963 da una famiglia di pittori e scultori, è uno degli artisti della sua generazione piu’ riconosciuti a livello internazionale. Noto per l’utilizzo di differenti materiali e media, dalla scultura all’istallazione, dal disegno al video, nel 2007 ha partecipato alla 52a Biennale di Venezia curata da Robert Storr. Nel 2010 il Centro per l’Arte Contemporanea Pecci a Prato accoglie una sua mostra retrospettiva curata da Germano Celant. I suoi lavori sono stati esposti e sono presenti in collezioni private e pubbliche tra cui: Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Museum of Modern Art MoMA, New York; Foundation Louis Vuitton pour la Creation, Paris; Cisneros Fontanals Art Foundation, Miami; Macro, Museo d’arte Contemporanea Roma; MART Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto; Johannesburg Art Gallery, Johannesburg; Istituto Nazionale per la Grafica Calcografia Nazionale, Roma; GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Perna Foundation, Capri, Olnick Spanu Art Program Garrison NY.

Melik Ohanian

La dimensione spaziale e quella temporale possono essere identificate quali nodi centrali di tutta la sua poetica. I lavori portati in fiera appartengono alla serie Portrait of Duration, in cui l’artista riflette in particolare sul concetto di tempo – inseparabile da quello di spazio- che in questo lavoro diventa il vero e proprio contesto. Invitando il pubblico a esperire il tempo attraverso il suo scorrere e quindi la sua misurazione, Ohanian propone uno scenario cosmico sospeso tra poesia e scienza, dove i due estremi dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande interagiscono su scale diverse. La fotografia, un pezzo unico di grandi dimensioni, appartiene alla serie “Portrait of Duration – Cesium Series” – e mostra un istante nel passaggio dallo stato solido a quello liquido del Cesio 133, elemento il cui decadimento radioattivo è stato usato a partire dal 1967 per stabilire la durata del secondo universale negli orologi atomici. Registrando il suo processo di trasformazione, questa fotografia rappresenta il tempo attraverso la materia, e restituisce in modo speculare lo stato della materia a un certo tempo T.

Melik Ohanian investiga così l’osservazione e la rappresentazione della misura del tempo, e in particolare della sua unità di riferimento: il secondo. Sebbene il tempo rimanga un concetto relativo e astratto, le immagini di questa serie, ne costituiscono “un ritratto attraverso la rappresentazione della materia che lo definisce” in una sorta di “tautologia fotografica”, come l’ha definita l’artista. Invece che semplicemente indicare o misurare il tempo, ce lo mostrano. È “una ricerca di uno stato di consapevolezza”: un’oscillazione tra scenari cosmici e mentali, che richiamano i paesaggi surrealisti di Max Ernst.

Melik Ohanian Portrait of Duration - Cesium Serie II (T1343), 2016 Fotografia su alluminio dibond 173 x 150 x 5 cm Edizione 1/1 + 1 AP Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Melik Ohanian
Portrait of Duration – Cesium Serie II (T1343), 2016
Fotografia su alluminio dibond
173 x 150 x 5 cm
Edizione 1/1 + 1 AP
Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Biografia

Melik Ohanian vive tra Parigi e New York.
Nato in Francia nel 1969, la sua ricerca indaga l’immagine, al di là dei suoi normali confini, investendone la dimensione temporale e spaziale, e il suo potere allegorico. Lavorando con diversi media tra cui fotografia, video e installazione, la sua opera si inscrive in territori fisici e concettuali che si focalizzano sulla nozione di tempo. Ohanian fa parte della generazione di artisti cresciuti in concomitanza con l’inizio dell’attività espositiva del Palais de Tokyo, dove nel 2002 ha esposto il suo progetto Island of an Island in occasione dell’inaugurazione del museo. Il suo lavoro è stato presentato in numerosi musei, esposizioni internazionali e biennali. Ha rappresentato l’Armenia (paese d’origine della sua famiglia) alla 56. Biennale di Venezia nel 2015, insieme a quindici altri artisti della diaspora armena. Il padiglione è stato premiato con il Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale. Ha esposto, tra gli altri, presso: Utah Museum of Contemporary Art, Salt Lake City, USA (2013); Mumbai Art Room, India (2012); Musée National Picasso, Vallauris, Francia (2012); 10a Biennale di Sharjah, Emirati Arabi (2011); Matucana 100, Santiago, Cile (2008); Le Plateau/FRAC Ile-de- France, Parigi, Francia (2008), e CCA Kitakyushu, Giappone (2007).

Joseph Kosuth

Pioniere dell’arte concettuale ed installativa, Kosuth fin dagli anni ’60 si dedica a opere basate su linguaggio e strategia d’appropriazione. Joseph Kosuth, lunga una carriera di oltre 50 anni, ha esplorato – e continua ad indagare- in modo approfondito la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo significato all’interno dell’arte. Mettendo in discussione le definizioni e i procedimenti convenzionali dell’arte, l’artista ha infatti focalizzato la propria ricerca sul linguaggio, con un complesso approccio nel quale interagiscono filosofia, antropologia, psicanalisi e critica d’arte. Mirando a rivelare visivamente la complessità dei codici culturali, ha lavorato essenzialmente su espedienti linguistici, come la citazione, la tautologia, la traduzione, la ripetizione, la contraddizione e la negazione e ha introdotto l’uso del neon come supporto artistico fin dagli anni ‘60. La sua ricerca è continua, e tuttora in evoluzione. A Wopart, sarà presentato un lavoro inedito su carta, presentato in esclusiva.

Biografia

Joseph Kosuth vive e lavora tra Londra e New York. Nato a Toledo nel 1945, studia presso Cleveland Institute of Art e School of Visual Arts di New York. E’ uno dei pionieri dell’arte concettuale e installativa e, dagli anni ’60, si dedica a opere basate su questi linguaggi e a strategia d’appropriazione. Il suo lavoro ha esplorato – e continua ad indagare-
in modo approfondito la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo significato all’interno dell’arte. Nel corso di una carriera di oltre cinquant’anni hanno preso forma numerosissime installazioni, mostre museali, commissioni pubbliche e pubblicazioni in tutta Europa, in America e in Asia, tra cui sette Documenta e dieci Biennale di Venezia.

Wang Tong

La ricerca artistica di Wang Tong esplora il linguaggio fotografico con dovizia filologica, ampliando le possibilità di un genere che per l’artista funge da meta-linguaggio atto a investigare i legami tra micro e macro cosmo, la dimensione reale e ideale, l’ambito storico e quello quotidiano. In veste di autore di immagini frutto dell’attento studio del passato quanto della realtà contemporanea, Wang Tong dedica il suo ethos artistico a documentare i cambiamenti repentini che hanno sconvolto la Cina, ponendo l’attenzione sulle continue ri-negoziazioni socio-culturali che hanno plasmato l’identità cinese su scala pubblica e privata. Per questo motivo, il lavoro di Wang Tong è un prisma attraverso cui intravedere le numerose sfacettature della storia cinese in relazione anche alla vita privata dell’artista. Nell’operato di Wang Tong ogni singola fotografia riflette un momento specifico nella sua topografia umana e geografica.

A Wopart, sarà presente una selezione di lavori fotografici su speciale carta giapponese. Alcune immagini che ci permettono di guardare al paesaggio, specialmente quello urbano, non solamente quale metafora delle incessanti metamorfosi della società cinese, ma anche della condizione cinese stessa, e altre, testimonianza della Rivoluzione Culturale, periodo più funesto della storia cinese, ma anche dimostrazione del continuo fluire del tempo in un paese proteso verso una modernità di volta in volta da ridefinire.

Wang Tong changsha hunan 2013.05, Forging cities series Fotografia in bianco e nero 50 x 70 cm Edizione di 15 Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Wang Tong
changsha hunan 2013.05, Forging cities series
Fotografia in bianco e nero
50 x 70 cm
Edizione di 15
Courtesy l’Artista e [dip] contemporary art, Lugano

Biografia

Wang Tong vive e lavora a Pechino.
Nato nel 1967 nella Provincia di Jilin, Cina, è attivo nell’ambito della fotografia cinese sin dagli anni Novanta del secolo scorso, quando crea alcuni dei lavori di maggiore interesse e forza della storia della fotografia contemporanea in Cina. Per il suo approccio accurato e dettagliato sia in termini concettuali sia tecnici Wang Tong è un fotografo apprezzato ed esibito tanto in Cina quanto nel resto del mondo; i suoi lavori sono presenti in importanti collezioni asiatiche e non solo. Tra le istituzioni presso cui Wang Tong ha presentato il suo lavoro si ricordano: Galleria Carla Sozzani, 10 Corso Como, Milano (2005); Beijing Tokyo Art Projects, Pechino e Tokyo (2006); Fotografie Noorderlicht, Groningen (2008); Biennale di Video e Fotografia di Alessandria, Alessandria (2011); Ofoto Gallery, Shanghai (2012); Stavanger Museum, Stavanger, Norvegia (2014); Format International Photography Festival, Derby, Inghilterra (2015) per citarne alcune.

Mostre e progetti in contemporanea durante la fiera di WopArt nella propria galleria

Joseph Kosuth
NOTATIONS FOR THINKING
a selection
Opening 13.09.2017
Mostra: 14.09.2017 – 5.01.2018

[dip] contemporary art è lieta di presentare una personale di Joseph Kosuth (1945, USA). Pioniere dell’arte concettuale ed installativa, Kosuth fin dagli anni ’60 si dedica a opere basate su linguaggio e strategia d’appropriazione. NOTATIONS FOR THINKING a selection è la prima personale di Joseph Kosuth in Canton Ticino,
Svizzera. La mostra inaugura il giorno 13 settembre, dalle ore 18.00 alle 20.30, alla presenza dell’artista.

In mostra ci saranno un nuovo lavoro, realizzato e presentato in esclusiva a Lugano, e una selezione di opere recenti. Notations for Thinking offre uno scorcio su riflessioni avvenute nel corso di una carriera lunga più di 50 anni, durante la quale hanno preso forma numerosissime installazioni, mostre museali, commissioni pubbliche e pubblicazioni in tutta Europa, in America ed in Asia, tra cui sette Documenta e dieci Biennali di Venezia. Il suo lavoro è collezionato dai più importanti musei in tutto il mondo.

Sito web della galleria: http://dipcontemporaryart.com/

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Da Günther Uecker a Fabrizio Plessi, dalla Pittura Analitica alla Transavanguardia. La Five Gallery di Lugano a WopArt 2017

Lore Bert TITOLO, ANNO Chinese Symbol of Luck, 2006 TECNICA Relief-object with Japanese paper DIMENSIONI 120 x 120 cm COURTESY Five Gallery

Lore Bert
TITOLO, ANNO Chinese Symbol of Luck, 2006
TECNICA Relief-object with Japanese paper
DIMENSIONI 120 x 120 cm
COURTESY Five Gallery

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

Nata da un’idea di Igor Rucci, Five Gallery opera dal 2013 nel settore dell’ Arte Contemporanea posizionandosi all’interno di un elegante appartamento d’epoca sito nel centro storico della città di Lugano. L’obiettivo di Five Gallery è quello di riaffermare il principio della Collezione d’Arte Contemporanea con approfondimenti espositivi e di raccolta dedicati ai Maestri degli anni Settanta e Ottanta e alle innovative forme della giovane creatività internazionale; il collezionista avrà modo di interagire liberamente con mirati valori espressivi consolidati dalla storia contemporanea ma anche anticipare la scoperta di nuovi Talenti. Gli autori e le opere rispondono alle scelte ed all’attenta selezione operata da Andrea B. Del Guercio, Direttore Artistico della Galleria.

Antonio Ievolella TITOLO, ANNO Progetti per Ghirbe, 2015 TECNICA mixed media on paper DIMENSIONI 45 x 32 cm COURTESY Five Gallery

Antonio Ievolella
TITOLO, ANNO Progetti per Ghirbe, 2015
TECNICA mixed media on paper
DIMENSIONI 45 x 32 cm
COURTESY Five Gallery

Progetto portato in fiera 

Five Gallery articola la sua presenza all’interno di WopArt attraverso le due linee che contrassegnano la sua storia e le sue proposte, con l’obiettivo di costituire la dimensione di una Collezione d’Arte Contemporanea.

Una prima sezione espositiva è dedicata ad opere su carta, spesso inedite, di artisti che contrassegnano il paesaggio europeo da Günther Uecker a Fabrizio Plessi; una particolare attenzione è rivolta ai grandi autori tedeschi in area Analitica e Concreta, da Ivo Ringe a Claudia Desgranges, a Maria Wallenstål-Schoenberg. Primeggia un’ampia proposta espositiva dedicata all’opera di Lore Bert interamente contrassegnata dall’impiego delle carte giapponesi per opere di grandi dimensioni emozionali. Nel contesto italiano una mirata attenzione è rivolta a Giorgio Cattani, esponente di spicco della più sensibile stagione della Transavanguardia.

Una seconda sezione espositiva premia l’attività espressiva di un selezionato gruppo di interessanti artisti verso i quali riteniamo si debba orientare l’attenzione del collezionismo; autori che hanno alle spalle una prima maturità con affermazione nel sistema espositivo europeo e che prediligono la dimensione rara e intima della carta: tra questi le grandi immagini mitteleuropee di Riccardo Garolla, l’interiorizzazione di Irene Dioli, la forza espressivo-plastica di Ilaria Forlini, la fredda emozionalità di Carlo Alberto Rastelli, lo sguardo erotico di Valentina Sonzogni e la cultura visionaria di Abraham Sidney Ofei Nkansah.

Riccardo Garolla TITOLO, ANNO Untitled, 2016 TECNICA mixed media on paper DIMENSIONI 42 x 30 cm COURTESY Five Gallery

Riccardo Garolla
TITOLO, ANNO Untitled, 2016
TECNICA mixed media on paper
DIMENSIONI 42 x 30 cm
COURTESY Five Gallery

Descrizione di una o più opere presentate in fiera

Colore e carta sono gli strumenti di comunicazione su cui Lore Bert ha costruito le dimensioni del suo lungo percorso di lavoro, l’instancabile processualità linguistica dettata da approfondimenti sempre più dettagliati e specifici. La carta, attentamente selezionata lungo una stagione di ricerche nel patrimonio storico – dalla sostanza del papiro all’evanescenza del riso – internazionale, acquisisce la centralità dell’intero percorso creativo, con specificità che si raccolgono in un ampio sistema linguistico, dall’installazione alle grandi dimensioni, dalla tridimensionalizzazione della scultura alle preziose collezioni di acquerelli, frutti poetici dei lunghi soggiorni veneziani. Il colore condotto allo stato puro definisce il vocabolario visivo dell’intero procedere di Lore Bert; in un ambito che potremmo definire intimo e di percezione sensibile, il colore si adatta a trascriverne la profondità attraverso la sensibilità dell’acquerello, mentre su una struttura compositiva grafico-plastica riesce ad affermarsi in opere contrassegnate da una mirata volontà di comunicazione formale.

Lore Bert TITOLO, ANNO Chinese Symbol of Luck, 2006 TECNICA Relief-object with Japanese paper DIMENSIONI 120 x 120 cm COURTESY Five Gallery

Lore Bert
TITOLO, ANNO Chinese Symbol of Luck, 2006
TECNICA Relief-object with Japanese paper
DIMENSIONI 120 x 120 cm
COURTESY Five Gallery

Mostre e progetti in contemporanea durante la fiera di WopArt nella propria galleria

Il 15 settembre, in occasione della Gallery Night e per una notte soltanto, Five Gallery predispone “Carte e Lettere tra Emozioni e Sentimenti”: si tratta di un evento inedito costruito sulla dimensione rara e preziosa dell’opera su carta con una scelta di autori tra i più noti; la presentazione tende a suggerire, anche in questo caso, l’importanza che attribuiamo al concetto di Collezione, quindi all’idea di un sistema che racchiude spunti espressivi in contaminazione, che suggerisce emozioni in un rapporto di dialogo costantemente aperto, dialettico e che si arricchisce caleidoscopico. Da scoprire.

(Testi: A. Del Guercio)

Sito web della galleria: http://www.fivegallery.ch/

Gunther Uecker TITOLO, ANNO Graphein C, 2002 TECNICA embossment DIMENSIONI 70x50 cm, n.58 of 120 copies COURTESY Five Gallery

Gunther Uecker
TITOLO, ANNO Graphein C, 2002
TECNICA embossment
DIMENSIONI 70×50 cm, n.58 of 120 copies
COURTESY Five Gallery

    11 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Da Günther Uecker a Fabrizio Plessi, dalla Pittura Analitica alla Transavanguardia. La Five Gallery di Lugano a WopArt 2017 Leggi tutto

Il progetto Re-Write attraverso un trittico di artisti: Marinelli, Etnik, Diotallevi. La BAG Gallery a WopArt 2017

ITOLO: PIANTA CARNIVORA ANNO: 2017 TECNICA: PENNARELLO SU CARTA / GRAFICA DIGITALE DIMENSIONE: 21X29,7 CM AUTORE: FRANCESCO DIOTALLEVI

TITOLO: PIANTA CARNIVORA
ANNO: 2017
TECNICA: PENNARELLO SU CARTA / GRAFICA DIGITALE
DIMENSIONE: 21X29,7 CM
AUTORE: FRANCESCO DIOTALLEVI

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

Un contenitore libertario dove comprendere anche discussione, dibattito e contraddittorio, una prestigiosa sede nel centro storico di Parma, una seconda nella città di Pesaro. Il brand ‘BAG Gallery’ promuove il lavoro artistico con nuove e stimolanti forme, che sono in grado di avere un impatto sulla fotografia, sull’arte contemporanea e sulla cultura in generale. Oltre a un’attenta programmazione in galleria, lo staff di BAG Gallery si occupa di collaborare con enti privati e pubblici, sia in Italia che all’estero, valorizzando al massimo la propria ‘scuderia’ di autori.

Progetto portato in fiera

BAG Gallery partecipa all’edizione di Wopart 2017 con il percorso curatoriale: RE-WRITE.

Un modo per guardare all’immenso universo della scrittura parietale, alle diverse declinazioni della parola, del calore, del segno lasciato su un muro e restituito dalla fotografia, forse reinterpretato, sicuramente filtrato e tradotto. Ma, anche esperienze che si traducono sul foglio di carta, mantenendo la propria forma narrativa, una sorta di ‘storyboard’ capace di raccontare pezzi di contemporaneità, personaggi improbabili, proprio per questo possibili e reali.

Perché la carta, come supporto, ha qualcosa di significativamente vicino alla parete: entrambe raccolgono l’esigenza di una reale necessità di narrazione; la carta racchiude, spesso, il primo atto del lavoro, lo studio, lo schizzo, il desiderio di tradurre l’idea. Una necessità che la parete amplifica in un ‘gesto pubblico’, nella manifestazione sociale, in qualche caso politica.

E se la carta traduce l’embrione della poetica, il muro esaspera tale bisogno, in un gesto volutamente e necessariamente amplificato. Tre gli artisti per il progetto RE-WRITE: Francesco Diotallevi, noto ‘artista della pop-art’, Etnik, graffiti-writer, conosciuto da anni nel panorama internazionale, Giovanni Marinelli, fotografo specializzato nella fotografia in bianco e nero di tipo analogico, ed è lui che, per questo progetto, ha il compito di dimostrare il legame tra comunicazione e arte, rappresentazione e messaggio. Per questa ragione BAG Gallery vuole fare ricerca giocando su questo campo minato, su questo sottile e impegnativo confine: per evidenziare la continuità tra parete e carta, tra la traduzione di un’idea e la sua massima esclamazione.

TITOLO:senza titolo ANNO: 2017 TECNICA: inchiostro e acquerello su carta DIMENSIONE: 21X29,7 CM AUTORE: ETNIK

TITOLO:senza titolo
ANNO: 2017
TECNICA: inchiostro e acquerello su carta
DIMENSIONE: 21X29,7 CM
AUTORE: ETNIK

Descrizione di una o più opere presentate in fiera

Tra le proposte di BAG Gallery per la fiera WopArt sarà presente un progetto, fino a questo momento inedito, del fotografo Giovanni Marinelli. Una serie di scatti che restituiscono muri, scritte, impronte di una contemporaneità che ha trasformato lo spazio pubblico in un megafono, in una pagina libertaria su cui scrivere e intervenire. Verrà ricostruita una parete mischiando i vari pezzi di pareti, di scritte, di segni, in modo da definire un nuovo possibile percorso linguistico. Inoltre l’artista Francesco Diotallevi proporrà un’opera inedita di grandi dimensioni, traducendo la sua poetica grottesca e cinica in un tratto grafico in scala di grigi e l’artista Etnik mostrerà alcuni disegni inediti che proseguono il suo percorso ormai consolidato sul piano internazionale.

Sito web della galleria: http://www.bag-gallery.com/

TITOLO: senza titolo ANNO: 2000 TECNICA:fotografia digitale DIMENSIONE: formati vari, edizioni n.11+2 a.p. AUTORE: Giovanni Marinelli

TITOLO: senza titolo
ANNO: 2000
TECNICA:fotografia digitale
DIMENSIONE: formati vari, edizioni n.11+2 a.p.
AUTORE: Giovanni Marinelli

    10 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Il progetto Re-Write attraverso un trittico di artisti: Marinelli, Etnik, Diotallevi. La BAG Gallery a WopArt 2017 Leggi tutto

Non solo carta. SpazioFarini6 porta a WopArt 4 autori della scena della fotografia contemporanea

Galleria SpazioFarini6_Lia Stein_MATERA MATERICA #2_cm 70x47_ stampa inkjet ai pigmenti_carta 100% cotone Hahnemuhle Fine Art_ed. di 10_2015

Galleria SpazioFarini6_Lia Stein_MATERA MATERICA #2_cm 70x47_ stampa inkjet ai pigmenti_carta 100% cotone Hahnemuhle Fine Art_ed. di 10_2015

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione Galleria

La galleria di fotografia fine art SpazioFarini6 promuove i molteplici linguaggi e le diverse pratiche che caratterizzano la produzione artistica di oggi, mirando ad offrire una visione ampia e sempre aggiornata della scena della fotografia artistica contemporanea.

Progetto portato in fiera

A Wopart 2017 la galleria SpazioFarini6 presenterà i già ben affermati quattro autori della scena della fotografia contemporanea italiana, Giulio Cerocchi, Pier Paolo Fassetta, Lia Stein e Beba Stoppani che utilizzano la fotografia come mezzo artistico seppur con visioni e stili eterogenei. Artisti per cui la carta è un legame e un motivo conduttore, sia sul piano tecnico per la sua matericità, ricercatezza, e a volte tridimensionalità come anche sul piano concettuale.

Artisti presenti in fiera

Giulio Cerocchi (www.giuliocerocchi.net) nasce a Milano nel 1952 dove ha lavorato come fotografo professionista per alcuni decenni. collaborando con i mondi della fotografia commerciale, soprattutto di moda e still-life ed editoriale. Alla fine degli anni ’90 la sua ricerca creativa lo porta in Maremma, dove si stabilisce. Qui si distacca materialmente dall’ambiente fotografico milanese, e riscopre la sua antica matrice d’artista coltivando un linguaggio “ibrido” tutto suo col quale oggi si esprime, racconta, mescola i codici, turba la bidimensionalità a favore delle altre dimensioni. Giulio Cerocchi è infatti un contaminatore: fotografia, grafica, divertissement mentali, tridimensionalità, citazioni letterarie, quotidianità, immagini bianconero della memoria familiare, piccole panoramiche in argilla, ma pure lightbox e alchimie da raccontare, sempre per produrre lavori “nuovi” che producono ebbrezza visiva. Di Giulio Cerocchi a Wopart 2017 verrà presentato l’ultimo lavoro “Il silenzio della parola, il rumore della carta”, un viaggio visivo tra gli scrittori, i filosofi e i poeti, della letteratura italiana e internazionale che il fotografo ha scelto e letto nel corso della vita, e che ora ha scelto nuovamente e fotografato, rappresentando una piccola rivoluzione concettuale, e per “raccontare una sua nuova storia”. Lo scenario è essenziale, lineare, l’inquadratura minimalista, Cerocchi fotografa le coste dei suoi libri disposti su una mensola e illuminati con una luce diffusa, e con un unico fondamentale dettaglio che si ripete una sola volta per ogni opera, e cioè solo uno dei titoli, sbuca dal livello bidimensionale di due centimetri, libro vero e nell’edizione originale letta a suo tempo dall’autore, che sporge dalla fotografia proprio dove il libro realmente si troverebbe collocato sulla mensola, e quindi in proporzione con le dimensioni degli altri testi, raffigurando una sorta di realtà aumentata.

Gli autori selezionati e fotografati finora sono 24 e il progetto è composto da 18 immagini che si possono affiancare a piacimento, dando così la sensazione di essere di fronte ad una libreria. L’autore si auspica infatti che ciascun visitatore possa scegliere tra i vari quadri e dare una propria identità alle letture in base ai propri gusti e, di conseguenza, personalizzare la libreria.

Galleria SpazioFarini6_Giulio Cerocchi_Il silenzio della parola il rumore della carta_ combinazione#3_unione di 9 opere

Galleria SpazioFarini6_Giulio Cerocchi_Il silenzio della parola il rumore della carta_ combinazione#3_unione di 9 opere

Pier Paolo Fassetta (www.pierpaolofassetta.it) nasce a Venezia nel 1948 e si laurea in Architettura nel 1973. Dalla fine degli anni ’60 sviluppa la sua ricerca avvalendosi della fotografia e della videoripresa in sintonia con le tendenze più innovative presenti nel panorama artistico nazionale e internazionale. Frequenta i corsi di fotografia tenuti da I. Zannier e L.Veronesi. Una produzione la sua, aperta a molti ambiti della sperimentazione linguistica, in grado di cogliere il valore dell’opera come “presenza” cioè parte di una realtà conosciuta che, una volta elaborata e restituita, permane come tempo dell’esperienza.

E’ rappresentato dalle seguenti gallerie: Bugno Art Gallery – Venezia, Galleria Carlo Gallerati – Roma, Nineninezerozero Gallery – Lienz/Austria, Photo LTD- Torino, Galleria Spaziofarini6 – Milano. Di Pier Paolo Fassetta a Wopart 2017 verrà presentato il lavoro “Strappi di memoria”, una scomposizione dell’immagine secondo modalità misurate, ordinate, che apre a imprevedibili scenari con la perdita di riconoscibilità dei luoghi familiari, creando le condizioni per un nomadismo concettuale libero di scoprire e ricreare scenari suggeriti da labili indizi; una nuova identità dell’immagine nasce come effetto della manipolazione dei dati di partenza. Tagliare, strappare, applicare, sono gesti consueti che rimandano alla nostra infanzia ma che appartengono, anche, alla storia del fare artistico, degli antichi mestieri, sino all’avvento delle nuove tecnologie con il prevalere del virtuale sul reale che annulla, di fatto, la gestualità sapiente. Forme frantumate e attraversate da interferenze visive sanno trasmettere, oltre il tempo di uno sguardo, informazioni sulla loro natura fisica così come appaiono dopo che fattori esterni ne hanno modificato l’aspetto e l’intima costituzione. In questo senso l’immagine restituita come pura visione, sembra svelare una nuova sostanza dell’opera, immersa in scenari dove i termini di confronto sono entità variabili dominate dalla presenza del paesaggio, puro disegno dello spazio dell’esistenza.

Galleria SpazioFarini6_Pier Paolo Fassetta_Strappi di memoria #7_2017_collage copia unica -50x70cm-courtesy pier paolo fassetta

Galleria SpazioFarini6_Pier Paolo Fassetta_Strappi di memoria #7_2017_collage copia unica -50x70cm-courtesy pier paolo fassetta

Lia Stein (www.liastein.it) Fotografa milanese, professionista dal 1983, ha collaborato negli anni in maniera continuativa con le grandi case editrici Rizzoli, Mondadori ed Electa. Ha illustrato squarci di vita sul Corriere della Sera e pubblicato sue immagini e servizi fotografici di reportage, animali, moda, architettura e arte sui periodici Arte e Antiquariato, AD, Specchio, Donna Moderna, Amica, Anna, Ok Salute e altri. Ha eseguito ritratti di artisti e cataloghi d’arte per istituti museali e per privati. Oltre alla sua importante carriera nella fotografia professionale commerciale, Lia ha sempre portato avanti in parallelo anche il suo cammino artistico con un lungo e continuo lavoro di ricerca, di studio delle immagini e di perfezionamento della tecnica sia digitale che analogica, appassionandosi anche allo studio delle tecniche antiche di stampa creativa in camera oscura. Di Lia Stein a Wopart 2017 verrà presentato un ventaglio di opere tratte dai suoi ultimi tre lavori “Spazi di luce” “Matera materica” e “Geometrie cromatiche”, ricerche originali che con pochi elementi essenziali come la materia, la luce e lo spazio, sono sufficienti per creare dimensioni nuove e spesso teatrali. In “Spazi di luce” sono i particolari e l’insieme, il bianco e il nero vellutati e il vuoto e il pieno eterei che caratterizzano l’insieme. In “Matera materica”, grazie a una stampa dove la grana stessa della carta si fa porosa, rugosa, queste fotografie non si limitano a rappresentare di lontano la granulosità delle pietre, ma la assimilano, la fanno propria, così da restituircene tutta la loro ruvida essenza materica, quella strana, ghiaiosa friabilità, che rende così particolare, anzi unica, la consistenza rocciosa dei Sassi.

Galleria SpazioFarini6_Lia Stein _GEOMETRIE CROMATICHE #1_2015_stampa su carta fotografica

Galleria SpazioFarini6_Lia Stein _GEOMETRIE CROMATICHE #1_2015_stampa su carta fotografica

Beba Stoppani (bebastoppani.com) nata a Milano, vive e lavora tra Messico e Italia. Di formazione classica, laureata in Biologia, dopo il diploma in fotografia allo IED inizia la collaborazione con lo “Studio Azzurro” di Milano. In breve tempo conquista autonomia espressiva e nel 1989 apre il suo studio come fotografa di architettura, design, e pubblicità. Molte le collaborazioni con case editrici, con aziende di design e con studi internazionali di architettura per progetti in Italia e all’estero. La sua personale ricerca artistica, legata all’amore per la Natura e per la bellezza celata, la spinge a viaggiare e documentare le diverse realtà culturali. Esordisce con il progetto Sulle orme della via della seta: dal Giappone al Mediterraneo. La ricerca prosegue con le successive mostre: Verso la Patagonia, 1995, Consolato Argentino di Milano; Sumo rito e tradizione nel Giappone contemporaneo, 1997; Birmania un paese da amare, 1999, Orciano di Pesaro; / Oaxaca, tredici lune, 2010, Premio Biennale di Fotografia, Fiastra (Macerata); Riflessioni, 2012, Sacrestia di San Marco, Brera (Milano). Dal 2014 si impegna nel progetto d’arte il “Bosco di San Francesco, piattaforma internazionale per la pace ed il dialogo interculturale” invitandovi artisti, studiosi e musicisti. Tutto il 2015 è dedicato allo scambio con la Romania, con esposizioni a Bucarest, Milano Expo, Venezia e Parigi. Nel 2015/16/17 nascono i progetti “Terra Madre”, “0°a 5000mt” e “Sogno di una notte” esposti rispettivamente alla fiera MIA 2015/2016/2017

Di Beba Stoppani a Wopart 2017 verranno presentate opere tratte dai tre lavori che hanno come leit motif uno sguardo contemplativo e poetico che si dischiude all’armonia e alla bellezza della natura: “Oceano Mare”, “Lune” e “ WabiSabi” (forma nascosta del bello un delicato lavoro che coglie da vicino la fluttuante fragilità di petali ed erbe). Particolare la scelta della carta tradizionale di gelso coreana SHOji su cui molte di queste opere sono stampate (le altre sono su carta fine art) ed evocativi anche i montaggi stessi delle immagini, che presentano in alcuni casi piani leggermente sfalsati.

Beba Stoppani_Luna#1progetto TerraMadre_2014_carta tradizionale Koreana SHOJI tecnica a getto d’ inchiostro a 12 colori pigmentati_cm43x53

Beba Stoppani_Luna#1progetto TerraMadre_2014_carta tradizionale Koreana SHOJI tecnica a getto d’ inchiostro a 12 colori pigmentati_cm43x53

Sito web della galleria: http://www.spaziofarini6.com/

    08 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Non solo carta. SpazioFarini6 porta a WopArt 4 autori della scena della fotografia contemporanea Leggi tutto

Insieme di Claudio Montecucco. La poesia del bianco e nero nel trittico “Lettura”, “Sensualità”, “In Cammino”

2014 Immaginando 33x45 edizione 5+1pa

2014 Immaginando 33×45 edizione 5+1pa

Il progetto presentato a Wopart 2017, dal titolo “Insieme”, racchiude un percorso di tre progetti creati in 15 anni composto dai progetti “Lettura” “Sensualità” “In Cammino””.

Con il nuovo progetto dal titolo “Insieme” l’artista è alle prese nell’arduo compito che ha la fotografia di cogliere un istante e di racchiuderlo in un’immagine per elevarlo ad opera d’arte. Montecucco con questo progetto cerca di “unire” tre arti (pittura, architettura e fotografia) in un’unica “forma” grazie anche alla scelta del bianco e del nero che ha reso poetica la scena e ha reso ombre e luci nel migliore dei modi.

In ogni singolo scatto, mai in posa, in ogni progetto, sceglie con cura, non lascia nulla al caso; queste persone ispirano inconsapevolmente l’ artista semplicemente compiendo azioni della routine quotidiana come ad esempio camminare, leggere un libro, allacciare una scarpa….. in maniera cosi naturale da riflettere intensamente all’ esterno la loro carica interiore. Sono persone autentiche, che non stanno indossando maschere o recitando un ruolo.

2013 Illusione 66x90 edizione 5+1pa

2013 Illusione 66×90 edizione 5+1pa

“Fra gli autori prediletti cita quelli che tanti anni fa si aggiravano fra’ le strade parigine non tanto per catturare la realtà quanto per farsene sedurre: quel genere fu definito “photographìe humaniste”.

”Quello che cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo dì ricevere. Le mie foto erano come una prova
che questo mondo può esistere”. Robert Doisneau

La stessa usata da Montecucco quando va alla ricerca di quei momenti strani e irripetibili dove accade qualcosa dì appena percepibile, capace però dì far intuire che stiamo davvero per sfiorare la bellezza”

estratto dalla critica di Roberto Mutti

“Insieme” 2017

storie e testi di alcune opere esposte a Wopart 2017 a cura di Claudio Montecucco

Opera:

2013 Affettuosità : ……per tre anni ho visto ogni mattina questo uomo leggere nella stessa panchina, è sua abitudine soffiare nel giornale per sfogliare le pagine……e questa abitudine mi ha fatto tenerezza……

…..di lui sono stato “attratto” perche’ come quasi ogni mia immagine rappresenta un “solitario” ….dove il suo giornale, diventa il suo migliore amico, …..in lui rivedo i miei ricordi piu’ belli, i nonni…… il titolo l’ ho chiamato “Affettuosita” proprio per questo……..

2013 Affettuosita' 66x90 edizione 5+1pa

2013 Affettuosita’ 66×90 edizione 5+1pa

Opera:

2014 Insieme: è un simbolo del mio lavoro ……. dopo tanti anni che camminavo nella stessa via ho trovato quello che cercavo in un solo scatto: l’unione tra pittura architettura e fotografia, in un unica “forma”. Questa immagine l ‘ ho scattata in una delle mie vie preferite, per le luci ed ombre che si creano durante alcune ore del giorno, dove la luce sembra accarezzare l’ architettura. Quel giorno ho visto una luce soave gentile, dolce, stavo li fermo ad aspettare qualcosa……quando all’ improvviso ho visto due figure da dietro spuntare e centrare quella luce. Immagino sia madre e figlia per mano………

 

2014 Insieme 33x45 edizione 5+1pa

2014 Insieme 33×45 edizione 5+1pa

Opera:

2014 Immaginando …..

ero in Singapore, ero appena arrivato mi sentivo smarrito, mi sentivo lontano dalle mie radici, caldo, rumore, la gente correva veloce,……….nel mio piccolo Hotel una finestra dipinta sul muro, quasi ad opprimere la mia liberta’ …..come ritrovare la mia serenita’ e nuovi equilibri? ……in quel momento mi guardo davanti all’ hotel e vedo solo grattacieli, ma camminando sotto uno di essi trovai una via che mi condusse dentro una piccola piazza lungo il fiume………..

Ho notato qualcuno che stava in un luogo “intimo” …..forse ero io che stavo cercando un angolo di pace…….in quella confusione. Ho notato due ragazze sedute che stavano parlando insieme, chissa’ di cosa parlassero……avrei voluto ascoltare, sapere tutto di loro, la loro compostezza, la loro eleganza, ne ero affascinato. Non ho guardato i loro volti, volevo solo immaginare quello che piaceva a me…….ho deciso allora che dovevo farle entrare nella mia vita attraverso una fotografia. Si’ perche’ fotografare è solo un mezzo di unione tra me e chi scelgo…….dove scegliere il soggetto, è scegliere l’ interiore…….. è per questo che a volte parlare di fotografia è troppo limitativo……..la fotografia non esiste……..

2015 Tokyo Analogica 66x90 edizione 5+1pa

2015 Tokyo Analogica 66×90 edizione 5+1pa

Progetto “Insieme” 2017

La fotografia come dice il titolo del mio nuovo progetto “Insieme” è un insieme….. di……..emozioni, di sentimenti, di stati d’animo, di paure, di felicita’, di serenita’, di intimita’, di solitudine, di ricerca di affetto, dove il cuore si apre ad ogni piccola o grande emozione che vede e sente ……. Quando fotografo abbasso tutte le mie barriere……..”la fotografia non esiste, ma esiste solo un “Insieme” il mio cuore e l’ anima di chi fotografo. Cuore e anima è “Insieme” Claudio Montecucco 2015 Tokyo è un anteprima del mio primo progetto in “posa” a cui sto’ lavorando

    03 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Insieme di Claudio Montecucco. La poesia del bianco e nero nel trittico “Lettura”, “Sensualità”, “In Cammino” Leggi tutto

Da Robert Morris a Mirko Baricchi, da Man Ray a Mats Bergquist. Il progetto Blind Time del sodalizio tra Apart Art Advisory e Atipografia

Enso, Mats Bergquist, tecnica mista su carta, 103,5x74 cm 2017

Enso, Mats Bergquist, tecnica mista su carta, 103,5×74 cm 2017

Lo stand, B11, nasce da una collaborazione tra Apart Art Advisory di Alberto Mariani e della galleria Atipografia.

Presentazione galleria

ATIPOGRAFIA

Atipografia è uno spazio per l’arte contemporanea nato ad Arzignano (Vicenza) nel novembre 2014 in una tipografia di fine Ottocento. Si compone di un grande spazio espositivo, un primo piano per incontri di carattere culturale e una residenza per artisti emergenti. In questi anni Atipografia ha consolidato con molti degli artisti ospitati un rapporto continuativo, che ha portato all’organizzazione di mostre in vari musei (MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli e Palazzo Ducale di Genova), diventando nel 2017 una vera e propria galleria.

APART ART ADVISORY

Apart Art Advisory nasce come realtà operante nel campo della intermediazione e vendita di opere di arte moderna e contemporanea, nonché come società di Consulenza (a vari livelli – fiscale, artistico e curatoriale) nel settore medesimo. Opero come libero professionista da 18 anni ed ho come principale specializzazione l’intermediazione e la compravendita di opere di Arte post war. Ambito di operatività: primo e secondo mercato.

Progetto portato in fiera

Il progetto è quello in allegato, Blind Time. Un progetto di Alberto Mariani e Elena dal Molin. Una selezione di opere di: Robert Morris,Man Ray,Felice Casorati,Jan Saudek, Mario Schifano,Piero Dorazio, Jiri Kolar, Giulio Paolini,Riccardo Licata,Antonio Corpora,Hernan Bas, Philip Taaffe,Andrea Martinelli,Riccardo Gusmaroli, Giorgia Fincato, Mats Bergquist, Mirko Baricchi, Stefano Mario Zatti.

Il sodalizio è nato da un Amore condiviso verso l’opera di una giovane Artista Bassanese, Giorgia Fincato. Così si sono incrociati i percorsi professionali di Apart Art Advisory di Alberto Mariani e Atipografia di Elena Dal Molin.

Blind time”, dunque: letteralmente “tempo cieco” ma, per estensione o allusivamente, tempo negato, violato, interrotto, obnubilato, confuso, precario, fragile.

Nel 1973 nacque il ciclo (tuttora inesausto) denominato appunto “Blind time drawings”, dal pensiero e dalla mano di Robert Morris,uno dei massimi esponenti del Minimalismo Americano. Quell’eccezionale (e unico in tutta la Storia dell’Arte) corpus di lavori,realizzato con gli occhi chiusi (completamente bendato),con grafite in polvere e/o inchiostri all’acquaforte e stesi sulla carta con l’uso delle dita, è stato l’incipit narrativo di questo progetto espositivo.
Una ricerca di opere che copre un arco temporale di circa ottant’anni e che ha il denominatore comune della riflessione sulla “condizione umana” e sull’ondivaga percezione della fragilità della stessa.

Inevitabilmente,le infinite declinazioni di questo “filo rosso” ci hanno invitato ad interrogarci sul destino comune,sulle derive della vita e su quelle dell’Arte.
Domande poste a noi stessi e che verranno riproposte allo spettatore, in un rimando di suggestioni,stimolazioni sensoriali,massaggi neuronali, per provare a trovare risposte definitive ed ormai divenute urgenze.

Morris arrivò a marginalizzare il talento,sempre considerato condizione necessaria (anche se non sufficiente) del “fare Arte”, eliminando uno dei sensi (la vista,appunto).

“Il fatto di non vedere il foglio mentre disegno-scrisse l’Artista-mina tutte le idee di intenzionalità e rimette in questione lo statuto di errore come criterio limite.”

Dentro quelle riflessioni e quei raggiungimenti c’è tutto il senso che abbiamo voluto dare a questa faticosa ma speriamo fruttifera ricerca.

Jean Baudrillard aveva sentenziato,di fatto,la morte dell’Arte,constatando la reiterazione del riciclo della realtà da parte della stessa. Noi crediamo che,in fondo ed al contrario,l’unica menzogna ormai tollerabile,e forse salvifica,sia proprio quella dell’Arte! Ci accodiamo quindi a Goya: “Se abbiamo l’Arte è per non morire di troppa verità”.

Descrizione di una o più opere presentate in fiera

Pangea, Mirko Baricchi, tecnica mista su carta,50×70 cm 2017

Una serie di neri che con un gesto nitido, tramite cancellazione, mantengono pulizia e sintesi pittorica. L’esperimento è di togliere o cancellare tratti appena prodotti per aprire un orizzonte futuro che però amplifichi il tratto originario.

Pangea, Mirko Baricchi, tecnica mista su carta,50x70 cm 2017

Pangea, Mirko Baricchi, tecnica mista su carta,50×70 cm 2017

Enso, Mats Bergquist, tecnica mista su carta, 103,5×74 cm 2017

“Forma è vuoto, vuoto è forma”. Questo concetto è espresso nel Sutra del cuore, scritto in sanscrito nel I sec d. C. viene riportato alla base dell’opera e cancellato. L’artista svedese lavora su una cornice che ospita due piani di carta, uno bianco e uno nero. Un cerchio appare tra i due piani: l’assenza rappresentata dal foglio bianco rivela una forma nel foglio nero.

Enso, Mats Bergquist, tecnica mista su carta, 103,5x74 cm 2017

Enso, Mats Bergquist, tecnica mista su carta, 103,5×74 cm 2017

Sito web: http://www.atipografia.it/

    03 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Da Robert Morris a Mirko Baricchi, da Man Ray a Mats Bergquist. Il progetto Blind Time del sodalizio tra Apart Art Advisory e Atipografia Leggi tutto

Realtà illusorie. I maestri dell’Arte Ottico-Cinetica e Programmata a WopArt 2017 con 10 A.M. ART

FRANCO GRIGNANI, Psicoplastica rigata, 1971, tecnica mista su cartone Schoeller e masonite, 70x70 cm

FRANCO GRIGNANI, Psicoplastica rigata, 1971, tecnica mista su cartone Schoeller e masonite, 70×70 cm

Le gallerie partecipanti a WopArt 2017 si presentano. Progetti, artisti e mostre collaterali

Presentazione galleria

10 A.M. ART si concentra sul lavoro degli artisti la cui ricerca è rivolta verso le alterazioni della percezione visiva, dedicando un’attenzione particolare all’Arte Ottico – Cinetica e Programmata.

L’intento della galleria è quello di costruire un dialogo tra gli artisti storicizzati e le nuove generazioni, mettendo a confronto il loro operato sulle trasformazioni dell’esperienza percettiva sia essa data dalla forma, dal movimento o dal colore.

Le mostre organizzate sono sempre corredate da cataloghi bilingue editi dalla galleria, arricchiti con testi esclusivi di curatori di fama internazionale.

10 A.M. ART collabora direttamente con gli artisti o con gli eredi e le Fondazioni/Archivi che li rappresentano.

MARINA APOLLONIO, Struttura grafica, 1964, china su carta, 48x66 cm

MARINA APOLLONIO, Struttura grafica, 1964, china su carta, 48×66 cm

Progetto portato in fiera

La selezione di lavori su carta che sarà esposta in fiera riunisce le opere di Marina Apollonio, Mario Ballocco, Ennio Chiggio, Lucia Di Luciano, Franco Grignani, Giovanni Pizzo e Luigi Veronesi, artisti rappresentati dalla galleria. Le opere presentate vogliono stimolare lo spettatore ad interrogarsi sui differenti principi che lo inducono a percepire una realtà illusoria e apparentemente instabile. Infatti, l’intento degli artisti proposti è quello di suscitare un  rapporto tra opera e spettatore, attraverso un progetto rigoroso che costringe chi guarda a partecipare mentalmente, piuttosto che a contemplare l’opera in modo passivo.

MARIO BALLOCCO, Effetto convesso, 1953, tempera su cartoncino, 34x34 cm

MARIO BALLOCCO, Effetto convesso, 1953, tempera su cartoncino, 34×34 cm

Descrizione di una o più opere presenti in fiera

Tra le opere che 10 A.M. ART esibirà, sarà presentato un Fotogramma degli anni ’30 di Luigi Veronesi in cui la luce imprime un’illusione di vibrazione, ci saranno i lavori di Franco Grignani e Mario Ballocco, precursori in Italia dell’arte Optical, dei quali saranno esposte opere, sia fotografiche che dipinte, del periodo che va dagli anni ’50 ai ’70.  Inoltre, saranno esposte opere degli anni ‘60 di Marina Apollonio, Ennio Chiggio, Lucia Di Luciano e Giovanni Pizzo nelle quali viene esaltata la programmazione rigorosa e il momento progettuale.

FRANCO GRIGNANI, Induzione, 1963, sperimentale ottico ai sali di bromuro d’argento, 29,7x24,2 cm

FRANCO GRIGNANI, Induzione, 1963, sperimentale ottico ai sali di bromuro d’argento, 29,7×24,2 cm

Sito web della galleria: https://www.10amart.it/

    01 Aug 2017   Artisti, Blog   Comments Off on Realtà illusorie. I maestri dell’Arte Ottico-Cinetica e Programmata a WopArt 2017 con 10 A.M. ART Leggi tutto
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